A Napoli 73mila casi di tumore in 10 anni, “Ma i dati sono incompleti, sentenza europea impone di aggiornarli”

A Napoli oltre 73mila casi di tumore tra il 2010 e il 2022, ma "i dati epidemiologici non sono completi, vanno aggiornati e integrati con incidenza, prevalenza e mortalità oncologica, per ciascuno degli 11 distretti sanitari della città". È la richiesta formale che arriva dal consiglio comunale di Napoli all'Asl Napoli 1 Centro e all'Assessorato alla Salute e al Verde. Ad inviarla il consigliere e avvocato Gennaro Esposito, che ha presentato una "richiesta di trasmissione e pubblicazione di dati epidemiologici disaggregati del Registro Tumori", alla luce delle disposizioni della Sentenza Cannavacciuolo e altri della Corte Europea dei Diritti Umani (Cedu) del 30 gennaio scorso, che ha condannato l'Italia sull'adempimento dei diritti informativi relativi alla Terra dei Fuochi. Anche l'oncologo Antonio Marfella si sta spendendo molto per la pubblicazione dei dati. "La mancata pubblicazione pubblica dei dati così come affermato dalla citata Sentenza CEDU – precisa Esposito – espone gli amministratori pubblici a responsabilità erariali ma anche penali visto che è in discussione la salute e la vita dei cittadini che devono essere liberi di scegliere dove vivere nella consapevolezza dei dati di cui si chiede la pubblicazione".
La sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani su Terra dei Fuochi
La Sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo Cannavacciuolo e altri c. Italia del 30 gennaio 2025, secondo Esposito, ha "accertato l’obbligo delle Autorità Italiane di garantire la piena e tempestiva trasparenza dei dati sanitari ed epidemiologici relativi ai territori esposti a rischi ambientali". Ha inoltre "imposto alle Autorità Statali, regionali e locali l’adozione di misure informative attive e strutturate, finalizzate a consentire alla popolazione di valutare i rischi per la salute e di accedere a dati completi, aggiornati, facilmente intelligibili e territorialmente disaggregati. Le sentenze della Corte di Giustizia dei Diritti dell’Uomo hanno contenuto vincolante e precettivo per lo Stato italiano, anche nelle sue articolazioni locali e costituiscono precedente per la giustizia italiana".
Attualmente, però, per la città di Napoli non è così. "I dati attualmente pubblicati dall’ASL Napoli 1 Centro sul Registro Tumori – spiega Esposito – sul sito istituzionale risultano parziali, aggregati e non omogenei agli standard informativi adottati da altri Registri Tumori delle altre ASL ivi compresa l’ASL Napoli 2 Nord in un certo qual modo più dettagliati. Il dato aggregato fornito sul sito istituzionale dell’ASL Napoli 1 centro, di 73.213 casi di tumore, rilevati dal 2010 al 2022, non consente l’adozione di politiche ambientali e sanitarie mirate, attesa l’alta concentrazione nel Comune di Napoli di due SIN, ad est ed ad ovest della città oltre al porto ed all’aeroporto, quindi, con fonti di inquinamento assolutamente rilevanti e preoccupanti per la popolazione che deve essere messa in condizione di conoscere il grado di rischio sanitario che potrebbe correre o meno. L’aggregazione indistinta dei dati epidemiologici relativi a realtà territoriali profondamente eterogenee comporta una diluizione statistica che ostacola l’individuazione di criticità sanitarie territoriali, soprattutto in aree caratterizzate da rischio ambientale documentato".
A Napoli inquinamento e bassa qualità di vita
"La città di Napoli – conclude Esposito – presenta indicatori sanitari tra i peggiori del Paese per aspettativa di vita, incidenza oncologica e patologie cardio-respiratorie, con livelli eccezionalmente elevati di biossido di azoto (NO₂), come certificato dall’Agenzia Europea per l’Ambiente e dal Progetto Aria ISDE. La eccezionale inclusione in aree fortemente urbanizzate di porto ed aeroporto, oltre al traffico stradale ed alle ulteriori immissioni in atmosfera impongono sicuramente una maggiore attenzione per i dati epidemiologici per la adozione di valide politiche ambientali e di protezione della salute umana".
Da qui, la richiesta all'Asl Napoli 1 Centro di pubblicare i dati più specifici del registro tumori: "La trasmissione dei dati epidemiologici disaggregati per singolo distretto sanitario, con la esposizione chiara e facilmente intelligibile dei dati relativi a incidenza, prevalenza e mortalità oncologica, disaggregati per ciascuno degli 11 distretti sanitari dell’ASL Napoli 1 Centro, secondo gli standard metodologici già adottati dai Registri Tumori delle altre ASL regionali. La comunicazione del trend statistico annuale con la esposizione chiara e facilmente intelligibile della serie storica annuale aggiornata all’anno più recente disponibile, per ciascun distretto sanitario, al fine di consentire la valutazione delle variazioni temporali dell’incidenza oncologica. La pubblicazione integrale e in formato accessibile dei dati pubblicati sul sito istituzionale dell’ASL Napoli 1 Centro in formato chiaro, leggibile, confrontabile e omogeneo come accade per tutti gli altri registri tenuti dalle ASL Nazionali e dall’ASL Napoli 2 Nord; corredati da note metodologiche e da indicazione delle fonti; aggiornati periodicamente, come richiesto dalla Sentenza CEDU".