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A Benevento lettere di sfratto firmate dall’esercito di Israele. Ma è una iniziativa in favore della Palestina

L’iniziativa, promossa dal Collettivo Hurriya, gruppo pro Palestina attivo nel Sannio, è volta a sensibilizzare l’opinione pubblica di Benevento sul genocidio in corso a Gaza.
A cura di Valerio Papadia
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La finta lettera di sfratto del Collettivo Huriya a Benevento
La finta lettera di sfratto del Collettivo Huriya a Benevento

Momenti di sconcerto a Benevento, dove circa un migliaio di cittadini hanno ricevuto nelle proprie cassette della posta delle lettere di sfratto. Il mittente? L'IDF – Israel Defence Forces – l'esercito dello Stato di Israele. Le missive, scritte con linguaggio giuridico, avevano come oggetto l'intimazione di sfratto immediato dalla propria abitazione di proprietà e recitavano: "Spettabile locatario, con riferimento al contratto di locazione ad uso abitativo avente ad oggetto l’immobile nel quale attualmente è domiciliato, in qualità di proprietario, con la presente si comunica formale disdetta del contratto di locazione, ai sensi dell’art. 3, comma 1, lettera a), della Legge 9 dicembre 1998, n. 431, con avviso di sfratto immediato. (…) Si intima di rilasciare l’immobile entro e non oltre domenica 15 giugno, libero da persone e cose, nello stato in cui è stato consegnato, salvo il normale deterioramento d’uso".

In tanti, impauriti, si sono chiesti il perché della lettera di sfratto, e soprattutto della correlazione con l'esercito israeliano. L'arcano è stato presto svelato dal Collettivo Hurriya, gruppo pro Palestina tra i più attivi nel Sannio: continuando a leggere la lettera, infatti, si capisce che si tratta di una iniziativa volta a sensibilizzare l'opinione pubblica, in questo caso la cittadinanza di Benevento, sul genocidio in corso a Gaza e in Palestina.

"Perché non si può più stare in silenzio davanti a un genocidio" si legge nelle missive spedite ai mille cittadini beneventani. "Abbiamo scelto di non mostrare immagini violente, ma di toccare un nervo scoperto: la casa. Perché la casa è sacra. Lo è a Benevento, lo è a Gaza". E ancora: "Ovviamente questo avviso non è reale, ma speriamo abbia attirato la sua attenzione. Il popolo palestinese non è altrettanto fortunato, non riceve lettere di sfratto, ma colpi alla porta di casa dati con il calcio del fucile, nel cuore della notte, senza una ragione e peggio in modo completamente illegale. Intere famiglie sono cacciate via dalle proprie abitazioni senza avere il tempo di recuperare valigie, vestiti, oggetti personali, vengono percosse, umiliate, arrestate senza un capo di accusa, vengono trucidate dall’esercito israeliano. A Gaza si sta consumando un genocidio nel silenzio generale della comunità internazionale e nell’indifferenza totale di molte persone che assistono a una tragedia in live stream h24".

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