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A Bagnoli maxi-murale di Jorit per il rapper Pablo Hasel arrestato in Spagna

Maxi-murale di Jorit a Bagnoli, nei pressi della stazione Bagnoli-Agnano Terme della metro Linea 2 dedicato al rapper e attivista catalano indipendentista Pablo Hasel, arrestato la scorsa settimana in Spagna. Lo street artist napoletano ha mostrato un anticipo della sua nuova opera d’arte in un post.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Maxi-murale di Jorit a Bagnoli, nei pressi della stazione Bagnoli-Agnano Terme della metro Linea 2 dedicato al rapper e attivista catalano indipendentista Pablo Hasel, arrestato la scorsa settimana in Spagna. Lo street artist napoletano ha mostrato un anticipo della sua nuova opera d'arte, pubblicando un post sul suo profilo Facebook, dal titolo: “Pablo work in progress”. Nel dipinto, il volto di Hasel appare con i segni distintivi sulle guance dello Human Tribe di Jorit.

Il murale, in corso di realizzazione, sta sorgendo in uno spiazzo privato che si trova adiacente alla stazione della metropolitana. Si tratta di un'area da riqualificare, nota come il campetto bruciato. Nel corso degli anni è stata adibita a campetto sportivo e parco giochi per i bimbi, fino al progetto di recupero attraverso il murale di Jorit. La scelta dello street artist è ricaduta su Pablo Hasel, nome d'arte di Pablo Rivadulla Duró, come simbolo della libertà di pensiero. Hasel è stato arrestato martedì scorso dopo essersi barricato nell'università di Lleida. Il rapper è accusato di esaltazione del terrorismo e ingiurie contro la corona. Dopo il suo arresto sono scoppiate diverse manifestazioni di protesta nel Paese che chiedono la sua scarcerazione.

Recentemente uno dei murales di Jorit, quello raffigurante il cantante Nino D'Angelo a San Pietro a Patierno, è stato vandalizzato da ignoti. Sul dipinto è comparsa la scritta: "I morti vanno rispettati, non cancellati". A chiarire ulteriormente il senso, l'altra scritta, subito accanto, uguale a quella trovata su parecchi muri del quartiere: "Benny vive". È la risposta alla decisione di cancellare e rimuovere i murales e gli altarini, a Napoli ce ne sono a centinaia, che ricordano giovani morti legati a contesti criminali.

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