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Salerno Letteratura, Maurizio De Giovanni contestato: “Offende la città”. E lo scrittore diserta

Lo scrittore napoletano avrebbe dovuto partecipare al Festival della Letteratura di Salerno ma, dopo che la sua presenza è stata contestata dal consigliere comunale Antonio Cammarota, ha deciso di disertare, spiegando le ragioni sui social.
A cura di Valerio Papadia
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Tra pochi giorni prenderà il via il Salerno Letteratura, festival dedicato ai libri che si svolgerà nella città campana dal 17 al 24 giugno. La kermesse non è ancora iniziata, dunque, ma già ci sono le prime, grandi polemiche. A Salerno Letteratura, infatti, era prevista la presenza del noto scrittore napoletano Maurizio De Giovanni; il consigliere comunale Antonio Cammarota ha però scritto una lettera al sindaco di Salerno Vincenzo Napoli contestando la presenza dello scrittore partenopeo, che ha infine deciso di non partecipare più alla manifestazione.

La lettera del consigliere contro De Giovanni: "Fondi a chi offende Salerno"

È stato lo stesso De Giovanni, sui social, a rendere nota la sua defezione, pubblicando un lungo messaggio a corredo della lettera che Cammarota ha scritto al primo cittadino salernitano. Secondo il consigliere comunale, infatti, il Festival stava consegnando del denaro chi, in questo caso De Giovanni, in più di una occasione avrebbe denigrato la città.

"Uno scrittore che non manca, ad ogni occasione – scrive Cammarota al sindaco Napoli – e anche quando non c'è, di rimarcare la differenza tra Salerno e la pretesa napoletanità, tra noi e loro, in una operazione divisiva e senza cultura, perché la diversità quando diventa differenza si chiama razzismo".

La replica dello scrittore: "Non mi presento dove non sono gradito"

In risposta alla lettera del consigliere comunale salernitano, Maurizio De Giovanni ha scritto sui social:

Mai percepito un solo centesimo, nemmeno a titolo di rimborso spese di viaggio, le decine di volte che in questi anni sono stato invitato a Salerno. Mai sostenuto diversità tra salernitani e napoletani: giusto il contrario, avendo detto con chiarezza che provo disgusto per chi, a cinquanta chilometri di distanza, invoca Vesuvio e colera essendo lo stesso popolo, con la stessa cultura. E invitando con forza, e purtroppo inutilmente, le istituzioni a esprimere riprovazione verso quei cori ottusi

Poi, lo scrittore ha annunciato al sua defezione:

Mi dispiace per quella dozzina di lettrici e lettori che avrei volentieri abbracciato; ma sono stato educato a non presentarmi dove non sono gradito. Stia pure tranquillo, avvocato. I suoi soldi non mi interessano

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