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Napoli: operazione antidroga della Guardia di Finanza, 46 arresti

Sei anni di indagini e 46 ordinanze di custodia cautelare in carcere: sottraevano droga al clan Di Lauro e la rivendevano nel parco Verde di Melito. Ruolo centrale delle donne che gestivano la piazza di spaccio.
A cura di Alessio Viscardi
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La Guardia di Finanza di Napoli sta eseguendo una vasta operazione antidroga nella periferia cittadina: 46 ordinanze di custodia cautelare sono state notificate in carcere agli esponenti di un clan camorristico vicino ai Di Lauro. I reati contestati sono traffico di sostanze stupefacenti e spaccio. L'indagine viene coordinata dalla Divisione distrettuale Antimafia di Napoli ed ha portato al sequestro di numerosi beni immobili e di ingenti somme di danaro. La Fiamme Gialle sono all'opera nei quartieri e nei comuni della fascia nord del capoluogo: Scampia, Caivano e Melito. Per tutti l'accusa è associazione per delinquere di stampo camorristico.

L'operazione ha preso il via all'alba ed ha portato all'identificazione dei componenti di un'organizzazione ben ramificata sul territorio e dedita allo spaccio di droga. Nonostante il gruppo agisse all'interno del Clan Di Lauro, egemone nell'area Nord di Napoli, alcuni spacciatori rivendeva parte dei carichi di sostanze stupefacenti all'insaputa dei boss su un mercato parallelo nel parco Verde di Melito. L'operazione di stamattina giunge dopo sei anni di indagini ed ha portato all'arresto di Vincenzo del Re, detto “Vincenzo ‘a pacchiana” – pregiudicato di Scampia affiliato al clan Di Lauro e mente dietro il traffico illecieto. L'indagine ha permesso anche di identificare i conti correnti sui quali finivano i proventi dello spaccio.

Il Nucleo di Polizia Tributaria ha intercettato fin dal 2005 gli uomini della cosca. L'analisi dei tabulati, pedinamenti e l'osservazione dei traffici hanno permesso di identificare le due organizzazioni dedite allo spaccio di cocaina, kobret e crack. Gli uomini, la maggior parte imparentati tra loro, avevano accesso a fonti “inesauribili” di sostanze stupefacenti e concordavano tra di loro le azioni da portare avanti. Rilevante anche il ruolo delle donne, tra cui Rosetta Amato – detta “Rosetta ‘a terrorista” – del parco Verde a Caivano, che provvedeva a vendere nelle piazze di spaccio fuori dal controllo dei Di Lauro le partite di droga che il gruppo sottraeva ai narcotrafficanti di Scampia.

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