Napoli: la giovane albanese massacrata di botte davanti la figlia di 4 anni
Dopo ore di interrogatorio ha confessato l’uomo fermato oggi perché ritenuto responsabile della violenta aggressione ai danni di Xohuli Toska, la 24enne albanese massacrata di botte in un appartamento in via dei Tribunali a Napoli. Lui si chiama Emerson D’Esposito, ha 28 anni, nato in Brasile ed è stato poi adottato da una famiglia di San Giorgio a Cremano, nella provincia di Napoli. Già quando i poliziotti l’hanno trovato in una abitazione nella provincia di Benevento, l’uomo aveva detto di aver fatto una sciocchezza. Poi, davanti al magistrato, ha raccontato i dettagli della terribile aggressione avvenuta, tra l’altro, davanti alla figlia della vittima di 4 anni. La bambina è stata rintracciata dalla polizia questa mattina a San Salvatore Telesino (Benevento) insieme al maschietto di 3 anni figlio di un’altra donna coinvolta nella vicenda.
D'Esposito ha detto di voler far cambiare vita alla sua amante, amica di Toska, nel giro della prostituzione. L’uomo avrebbe raccontato di aver aggredito a mani nude la donna, riducendola in fin di vita, al culmine di un litigio perché voleva portare via il bambino della sua convivente. La giovane albanese sarebbe stata picchiata selvaggiamente nella camera da letto della casa di Napoli, poi il suo corpo sarebbe stato trascinato sul pavimento dal suo aggressore per poi essere infilato nella busta della spazzatura dove l’hanno in seguito trovata. Il volto di Toska, che è in coma farmacologico, è irriconoscibile a causa delle botte.