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Multato dal capotreno, lo insultò su Facebook: obbligato a scrivere una lettera di scuse

L.C. si sfogò pubblicando una foto del capotreno su Facebook e coprendolo di insulti. Denunciato, dovrà donare 500 euro all’ostello Caritas per i senzatetto di Roma Termini e ha anche scritto una lettera di scuse consegnata al ferroviere.
A cura di Davide Falcioni
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Viaggiava sprovvisto di regolare biglietto del treno e quando il controllore passò non trovò nessuna giustificazione valida. Per questo rimediò una multa dal pubblico ufficiale, che una volta tornato a casa pensò bene di deridere. L.C., questo il nome del passeggero, pubblicò su Facebook una fotografia del capotreno corredata da insulti e frasi decisamente ingiuriose, pensando in questo modo di "vendicarsi" per la contravvenzione. Non sapeva che aveva appena peggiorato la sua già compromessa posizione. L.C. venne infatti denunciato per diffamazione aggravata da Trenitalia e dal suo dipendente.

Ebbene, la controversia è andata avanti e stamattina davanti all'organismo di mediazione “Primavera Forense” di Roma il passeggero e il capotreno hanno trovato un accordo: L.C. dovrà donare 500 euro all'ostello Caritas per i senzatetto di Roma Termini e ha anche scritto una lettera di scuse consegnata al ferroviere. E Trenitalia, con il capotreno, rinuncerà a procedere penalmente, ritirando la querela. I due si erano "conosciuti" a bordo di un Frecciarossa. Dopo la richiesta del biglietto e la multa era scoppiata una lite. Il passeggero, infuriato, decise di pubblicare su Facebook la fotografia del capotreno  corredata da insulti e ingiurie.

Il post venne quindi attenzionato dal Comitato tutela aggressioni con Trenitalia e la direzione legale che decise di difendere sia l'immagine dell'azienda che quella del capotreno “fermamente convinta – spiegò Fs – della necessità di porre un freno a un utilizzo diffamatorio e irresponsabile dei social network”. Sbollita la rabbia, ma rimediata una denuncia, il passeggero ha oggi scritto una lettera di scuse decisamente accorata: "Porgo le mie davvero più umili scuse a Trenitalia e al suo funzionario. E con loro a me stesso e a chi mi vuol bene,  perché ho sfregiato non solo la loro dignità ma ho rovinato anche la mia, rendendomi complice e parte attiva del peggiore dei mondi possibili, quello del sopruso, della malversazione e dell'ignoranza. Scusate".

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