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Respinte mozioni sfiducia contro il Governo, Renzi: “Basta sceneggiate tv”

La mozioni di sfiducia contro l’Esecutivo Renzi, presentata dal Movimento Cinque Stelle e incentrata sullo scandalo Tempa Rossa che ha portato alle dimissioni del ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, non è passata. No anche alla mozione Fi – Lega.
A cura di Redazione
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renzi guidi

Ore 22:35 – Respinta anche la seconda mozione di sfiducia contro il Governo.

Ore 22.05 –  Non passa mozione di sfiducia M5S contro governo – La mozione di sfiducia, presentata dai cinque stelle, contro il governo dopo il caso Tempa Rossa e le dimissioni della Guidi, non è passata al Senato. Nella prima chiama i voti a favore sono stati 96, quelli contrari 183. Ora l'aula del Senato è al vaglio della seconda chiama per la mozione di sfiducia presentata da Fi-Lega.

Ore 21:20 – Cominciato l'appello nominale sul voto alla mozione di sfiducia del M5S.

Ore 20:00 – Dopo l'intervento del Presidente del Consiglio cominciano le dichiarazioni di voto dei gruppi, che sostanzialmente seguono il dibattito cui abbiamo assistito prima. No alla sfiducia dai verdiniani di Ala, SVP – Autonomie e da parte di alcuni senatori del Gruppo Misto. Sì alla sfiducia dal GAL, dalla Lega Nord, dai fittiani e dalla componente di Sinistra Ecologia e Libertà. Scontato il no alla fiducia del Nuovo Centro Destra (in Aula ha parlato l'ex Presidente del Senato Renato Schifani), mentre per il Movimento 5 Stelle è intervenuta Nunzia Catalfo, che ha parlato dell'obiettivo di "raggiungere illeciti interessi personali" di alcuni membri del Governo: "Le vostre sono mani sporche che grondano petrolio, Sblocca Italia e Legge di stabilità sono servite a inserire di nascosto norme che favorivano il compagno della Guidi e tagliavano autorizzazioni necessarie e fondamentali. Ora chi ci guadagna? Certamente non i cittadini lucani, ma la cricca del petrolio, che ha messo le mani ovunque".

Durissimo l'intervento di Maurizio Gasparri, che ha provocato la contestazione anche del Movimento 5 Stelle (cui si era rivolto sottolineandone alcuni comportamenti "giustizialisti"). Nella lettura del senatore forzista, "o si è garantisti sempre o non lo si è mai", dunque "non accettiamo la lezioncina dal marchese del Grillo" ma allo stesso tempo c'è "un sottobosco di interessi" che un Governo come questo "non doveva avere".

Per il Partito Democratico interviene il capogruppo Luigi Zanda, che stigmatizza il costante ricorso alla mozione di sfiducia da parte delle opposizioni: "Anche oggi avete inferto una ferita alla credibilità del Parlamento, con una strumentalizzazione politica seriale. Le mozioni di sfiducia si presentano per fatti molto gravi, quando c'è la possibilità di far cadere il Governo e andare alle elezioni anticipate. Le vostre sono mozioni antisistema per avere visibilità sui giornali, ma il Parlamento non è un talk show, ma una cosa seria".

Ore 19:15 – "L'emendamento Tempa Rossa è stato discusso al Senato e per me resta strategico". Con queste parole Renzi rivendica ancora una volta la scelta di sostenere la misura "sollecitata" dall'ex ministro Guidi: "Come fate a dire che non si è discusso? Noi pensiamo che il Paese abbia bisogno di sbloccare gli investimenti e lo stiamo facendo anche nei Comuni". "Ora provate a mandarci a casa", chiosa, "o perché vi piace perdere o per parlare di tutto tranne che del Governo. Penso di dovervi dire con franchezza che i talk, i media e i social non sono l'Italia, spero che ve ne siate accorti al referendum. Noi politici viviamo in una gigantesca bolla di autoreferenzialità, le persone che sono a casa avrebbero preferito che noi parlassimo di cose serie".

Ore 19:00 – Renzi: "Sbagliato dire che non si può governare senza investitura popolare diretta. Lo dice la Costituzione, che non può essere difesa a giorni alterni. Nel nostro sistema c'è la centralità parlamentare, o questo vale sempre o non vale mai". Poi la risposta a Forza Italia: "Come fate a contestare gli amici di NCD se anche voi eravate legati al patto con il centrosinistra? Avete cambiato idea voi, per via della vicenda giudiziaria di Berlusconi, non lo hanno fatto gli altri". Quanto all'inchiesta Tempa Rossa dice: "Rispetto i Tribunali, non i tribuni; rispetto le sentenze, non le veline che violano il segreto istruttorio e sono dalla parte della magistratura; però questo Paese ha vissuto pagine di barbarie legate al giustizialismo, con un avviso di garanzia che è diventato sentenza implacabile e vite di persone perbene distrutte per sempre. L'avviso di garanzia non è una condanna, noi crediamo nella Costituzione. Le sentenze sono quelle che passano in giudicato, non bastano le indagini". Poi la stoccata: "L'unico processo che interessa il Governo è quello su cui vi chiameremo a rispondere, con la diffamazione nei confronti del PD".

Ore 18:45 – Parla il Presidente del Consiglio Matteo Renzi: "Questo Governo ha affrontato con successo le questioni su cui si era impegnato, a partire dal piano fiscale (Imu, Irap costo del lavoro, bonus 80 euro) con provvedimenti legislativi che si sono conclusi". Poi spiega: "Si può condividere o meno il merito dei provvedimenti, ma noi li abbiamo portati a casa, non si può negare. Questo Parlamento sta facendo ciò che si era impegnato a fare e questo Governo sta mantenendo gli impegni". Dopo aver citato i dati Inps (ribadendo giudizio positivo), spiega: "Chi dice che siamo inadeguati, contraddice la realtà, perché in questi due anni abbiamo fatto quello che dovevamo fare".

Ore 18:10 – Santangelo (M5S): "Sfiduciare il Governo è un atto dovuto, ormai siamo al punto che anche le notizie sulla politica estera dobbiamo venirle a sapere dai giornali esteri". Il riferimento è allo scoop del WSJ secondo cui i droni statunitensi partiranno dalla base di Sigonella, in Sicilia: "Presidente Renzi, siamo in Italia non negli USA, non è possibile che si verifichino fatti del genere, come per la presenza di armi nucleari nella base del bresciano". Poi l'affondo sul caso Tempa Rossa: "Se i dossier fossero veri ci sarebbero gravissime responsabilità, anche in relazione al capo di Stato Maggiore De Giorgi, che Renzi e Pinotti continuano a tenere lì. Tutto ciò fa emergere delle certezze: anche il libro bianco della difesa è il frutto di interessi di lobbisti, militari corrotti e politici". Poi la chiosa: "Ci avete stancato, Renzi prenda i suoi 4 stracci, raduni la banda di Governo e vada fuori". Sulla stessa linea l'intervento di Marin, per Forza Italia, che sottolinea ancora una volta come il Governo si regga sui voti di eletti nel centrodestra e come quello della Guidi sia solo l'ennesimo caso che coinvolge esponenti dell'esecutivo. Per il PD, invece, prende la parola Salvatore Margiotta, che ricorda lo sforzo del Governo: "Invertire il trend nel Mezzogiorno, cosa che si può fare solo con investimenti infrastrutturali che coinvolgano anche i privati. La scommessa è aumentare la spesa fino al termine della legislatura, anche sbloccando l'iter di alcune opere".

Ore 17:30 – Prime dichiarazioni di voto che seguono le attese della vigilia: no di Ala e Area Popolare, sì alla sfiducia dei fittiani, anche se con qualche distinguo rispetto alle mozioni presentate. Duro l'intervento del leghista Candiani, che ha sottolineato il peso delle intercettazioni, attaccando: "Non possiamo essere governati da gente corrotta". No alla sfiducia anche da parte del gruppo Svp – Autonomie. Da un primo rapido calcolo, il Governo può contare comunque su circa 170 voti a favore.

Ore 16:50 – Malan (FI) e Centinaio (Lega) illustrano la loro mozione di sfiducia, che fa leva in particolare sulla situazione economica del Paese e sulle scelte "errate" dell'esecutivo per quel che concerne la politica finanziaria. In questo contesto, la gestione del caso Guidi è solo la parte più evidente di una condotta "censurabile", da parte di un "Governo non eletto" che non è in grado di "far scendere la disoccupazione sotto il 10%" e di rispettare "finanche le proprie previsioni".

Ore 16:30 – Comincia con l'intervento di Vito Petrocelli, senatore lucano del Movimento 5 Stelle, la discussione della mozione di sfiducia al Governo Renzi. Una relazione ampia sul caso Tempa Rossa, sullo scandalo che ha coinvolto il centro oli di Viggiano e, in generale, sulle responsabilità della politica nel disastro ambientale in Basilicata: "Da noi un tasso di tumore doppio rispetto al resto dell'Italia, dati sempre sminuiti nel corso degli anni".

Nel pomeriggio a Palazzo Madama si discuterà la mozione di sfiducia al Governo Renzi. Anzi, verranno discusse due mozioni di sfiducia: la prima è quella presentata dai Cinque Stelle e relativa allo scandalo Tempa Rossa che poco più di due settimane fa ha portato alle dimissioni del ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, la seconda invece è stata presentata da Forza Italia e Lega.

"Nel corso del suo mandato, il Governo Renzi ha adottato numerosi provvedimenti rivelatisi, a parere dei proponenti non solo idonei a configurare i profili tipici del conflitto di interesse in capo a esponenti governativi, ma funzionali a esigenze delle maggiori lobby economiche del Paese, quali quelle bancarie, finanziarie e petrolifere. I fatti riportati (tutti relativi all'indagine Tempa Rossa, Ndr) dimostrano a giudizio dei proponenti l'esistenza di comportamenti governativi sanzionabili, sia sotto il profilo politico sia, ove confermate le risultanze di indagini in corso, sotto quello penale, mediante cui il Governo, attraverso i suoi membri, avrebbe abusato dei suoi poteri e violato i suoi doveri", si legge nella mozione presentata da Paola Taverna, Mario Michele Giarrusso, Barbara Lezzi, Nicola Morra e altri senatori del Movimento 5 Stelle.

Il testo prosegue con l'enunciazione di tutti gli elementi che secondo gli onorevoli grillini inficerebbero l'onorabilità di alcuni componenti di Governo e che dimostrerebbero che i ministri dell'esecutivo Renzi non starebbero esercitando le proprie funzioni nell'interesse esclusivo della nazione, come invece prescrive la Costituzione. La mozione dei senatori del Movimento 5 Stelle prende di mira soprattutto l'ex ministro del Mise Federica Guidi e il ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, sostenendo inoltre che l'indagine Tempa Rossa abbia svelato "l'operato di un articolato e consolidato ‘comitato d'affari', che occupava la scena e il retroscena governativo" e che avrebbe agevolato il progetto lucano attraverso l'approvazione di un emendamento governativo nella Legge di Stabilità.

La mozione di sfiducia presentata da Paolo Romani e altri senatori di Forza Italia chiede che il Governo si faccia da parte perché "occorre stigmatizzare fortemente il fatto che decisioni importanti, riguardanti i settori vitali del nostro Paese, non trovino adeguati spazi di dibattito, in particolare in Senato", si legge nella mozione. Il testo prosegue mettendo in chiaro che non è una condanna giudiziaria quella che si cerca di infliggere attraverso l'approvazione della mozione di sfiducia, ma che "se, da un lato, sarà compito degli organi giudiziari accertare eventuali responsabilità civili e penali, che scaturiscono da una gestione viziata del potere per interessi personali, dall'altro lato è doveroso sottolineare che i cittadini non meritano di essere governati da un Esecutivo la cui autorevolezza viene costantemente minata da vicende che interessano, di volta in volta, alcuni dei suoi membri".

Entrambe le mozioni verranno discusse dalle 16.30 in Senato e la replica del Governo è prevista per le 18.30 circa. Commentando i due testi presentati a Palazzo Madama, durante la diretta serale del Tg1 il presidente del Consiglio ha commentato: "

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