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Morto Jako, il Siberian husky bruciato vivo perché abbaiava troppo

Il cane, di sette anni, era stato arso vivo la notte tra l’uno e il due novembre da qualcuno che riteneva abbaiasse troppo.
A cura di Davide Falcioni
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Alla fine non ce l'ha fatta: troppo gravi i traumi riportati da Jako, il Siberian husky di 7 anni legato e bruciato vivo la notte tra l’uno e il 2 novembre in una casa a San Pietro Vernotico, in Puglia. L'animale è morto in una clinica veterinaria di Bari dove era stato trasferito nella speranza che un intervento chirurgico potesse salvargli la vita. A comunicare la notizia ai proprietari è stato il veterinario Pietro De Rocco, che a titolo gratuito si era preso cura di lui.

La storia di Jako aveva suscitato profonda commozione e tutti si erano prodigati  per aiutare la famiglia. Il cane viveva con una donna anziana dopo che il proprietario si era trasferito in Olanda. Secondo qualcuno Jako abbaiava troppo ed era quindi necessario dargli una lezione. Il mese scorso il figlio della proprietaria aveva trovato un biglietto minatorio  fuori dalla porta, ma la notte tra l’uno e il 2 novembre qualcuno si introdotto nella casa, ha legato il cane e gli ha dato fuoco usando uno straccio impregnato di benzina avvolto su un bastone. A dare l'allarme era stato un vicino di casa, che aveva sentito i latrati di dolore dell'animale e puzza di bruciato.

Jako si era salvato per miracolo, e malgrado avesse riportato gravi ustioni all’addome il veterinario De Rocco era fiducioso. Per dieci giorni è  stato meticolosamente curato, ma non è stato sufficiente. I carabinieri di San Pietro indagano per identificare gli autori del rogo. Al vaglio degli inquirenti le immagini delle telecamere di video sorveglianza della zona che potrebbe fornire importanti elementi.

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