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Modena, sniffano la “droga del diavolo” a una festa: due 30enni in coma

Durante un party privato a Castelnuovo Rangone avrebbe volontariamente assunto scopolamina: un potente allucinogeno, noto anche come la “droga dello stupro” perché tende ad annullare la volontà e rende succube la vittima. Anche un terzo ragazzo è stato colto da malore.
A cura di Biagio Chiariello
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Tra i giovani è conosciuta come ‘respiro del diavolo’, ma in termini tecnici è la scopolamina, un farmaco allucinogeno ottenuto da una pianta. Due trentenni sono ora in coma dopo averla sniffata nel corso di una festa privata tra amici, a Castelnuovo Rangone nel Modenese.

Il malore durante un festino

Secondo quanto scrivono i media locali, sono stati ricoverati all'ospedale di Baggiovara, in terapia intensiva, in gravi condizioni. Un terzo coetaneo, che ha a sua volta assunto la sostanza, è stato colto da un malore, ma il suo stato di salute è meno grave, pur essendo anch'egli ricoverato all'ospedale di Baggiovara. Proprio quest’ultimo avrebbe spiegato ai medici che cosa avevano assunto. La squadra mobile di Modena, che sta indagando sul caso, ha già interrogato gli altri partecipanti alla festa per cercare di capire se, oltre alla scopolamina, i tre abbiamo assunto anche alcol in quantità tali da creare un mix potenzialmente letale. "La sostanza è estremamente tossica e deve essere impiegata in dosi ridottissime – dicono gli esperti -. Dosi elevate possono provocare fenomeni di depressione, stanchezza o sonnolenza. L'overdose può causare delirio, allucinazione, paralisi, stato soporoso, perdita di coscienza fino alla morte". I medici non hanno escluso danni cerebrali.

Che cos'è la "droga del diavolo"

La scopolamina conosciuta anche come ioscina, è un farmaco alcaloide allucinogeno ottenuto da piante della famiglia delle Solanaceae. In dosi minime si trova all'interno di alcuni medicinali, ma se sniffata in quantità superiore può portare anche alla morte. Spesso viene utilizzata da ladri e malviventi perché tende ad annullare la volontà e rende succube la vittima. Anche per questo, è conosciuta anche come “la droga dello stupro”. Incolore e inodore, rende semplice la sua somministrazione attraverso bevande, ma anche alimenti, per inalazione (sigarette, carta, tessuti impregnati della sostanza), in luoghi pubblici (autobus, locali di divertimento, siti turistici).

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