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Guerra in Ucraina

“Zelensky ebreo”, scritta choc sulle vetrine di Sesto San Giovanni

Sono comparse nelle ultime ore scritte choc tra la fermata della metropolitana di Sesto Marelli e alcune vetrine di Sesto San Giovanni.
A cura di Filippo M. Capra
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Sono comparse nelle ultime ore scritte choc tra la fermata della metropolitana di Sesto Marelli e alcune vetrine di Sesto San Giovanni. Una "Z" bianca enorme ha riempito il passaggio del mezzanino della prima, "Zelensky Juden", invece, è la frase con cui sono state imbrattate le vetrine dell'ex sede del credito operativo della città alle porte di Milano con il chiaro riferimento alle origini ebree del presidente dell'Ucraina. A denunciare il fatto è stato Alberto Bruno, candidato alle primarie del centrosinistra per le elezioni di Sesto San Giovanni con "Un senso per Sesto".

"Zelensky ebreo", scritte choc a Sesto San Giovanni

Come scritto dallo stesso Bruno, "non occorre essere Sherlock Holmes per riconoscere la mano di qualche vigliacco nazifascista che prima disegna la “Z” assurta a simbolo di sostegno della guerra di Putin, dopo essere stata replicata dai sui carri armati che hanno invaso l’Ucraina, poi dà dell’ebreo (juden) a Zelensky". Bruno ha condannato il gesto definendolo "un minestrone ideologico indegno e incurante di verità e atrocità storiche che colpisce Sesto San Giovanni in modo non “casuale”", sottolineando che "occorre indagare su quanto avvenuto e fare tutto il possibile per prevenire ulteriori azioni di questo tipo.Anche difendendo la nostra democrazia e i nostri valori si garantisce la sicurezza della città".

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A Cesate un episodio simile: Non ci faremo intimidire

Il sindaco di Cesate, paese nel quale si è verificato un episodio simile, aveva detto per l'occasione che si trattava di un "atto che più che vandalico definirei vigliacco e indegno", aggiungendo che "è evidente che ogni orientamento politico è legittimo ed è giusto che si esprima, così come è evidente che la guerra rappresenta il punto più basso del disprezzo della dignità umana. Né io né la mia amministrazione e nemmeno la comunità cesatese si fa intimidire da questi gesti che offendono non solo la sofferenza del popolo ucraino ma anche la generosità di tutti i nostri concittadini che in questi giorni hanno manifestato la loro vicinanza anche in modo materiale a chi in questo momento ha bisogno e necessità".

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