68 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Volontario salva un 30enne ferito in una grotta: “Dovevamo raggiungerlo prima che perdesse i sensi”

Corrado Camerini del Soccorso alpino ha coordinato le operazioni per salvare il 30enne appassionato di speleologia rimasto ferito in una grotta. A Fanpage.it racconta: “Le condizioni del ferito richiedevano la massima emergenza”.
A cura di Giorgia Venturini
68 CONDIVISIONI
Immagine

Ci sono volute ore per recuperare il trentenne milanese appassionato di speleologia rimasto ferito mentre si trovava a Comerio, all'imbocco della grotta Remeron nel Varesotto. Domenica scorsa 7 agosto era stato colpito da un masso mentre esplorava la parte Nord della grotta. "L'allarme è stato lanciato alle 13, siamo riusciti a portarlo in salvo poco dopo le 19. Si è trattata di un'operazione lampo. I soccorritori sono arrivati da più parti d'Italia". Spiega a Fanpage.it tutta la fase di soccorso Corrado Camerini, delegato regionale del Soccorso alpino lombardo per il settore speleologico.

Immagine

È stata un'operazione complicata?

L'operazione è stata abbastanza tranquilla dal punto di vista tecnico, è stata fin da subito invece un problema dal punto di vista sanitario. La profondità non era particolarmente elevata e sapevamo che avremmo potuto fare tutto in poco tempo. Le condizioni del ferito, per come erano state riferite in primo momento, richiedevano la massima emergenza: un trauma cranico richiede un intervento molto rapido. Siamo stati molto fortunati invece perché la ferita non era molto grave.

Immagine

Avete incontrato altre persone nella grotta?

Il ferito e il suo accompagnatore sono entrati in un ingresso diverso da quello dove siamo entrati noi. Questo è stato anche grosso vantaggio. Dobbiamo tenere conto che la grotta è un luogo turistico dove passano tante persone. Quindi ci sono spazi anche abbastanza ampi. Ci sono anche scalette e passerelle. Gli speleologi sono scesi da un ramo diverso che non va a interferire con la parte turistica che è il percorso utilizzato dagli speleologici che quindi non si incrocia con la parte turistica.

Quali problemi si possono trovare in un soccorso in grotta?

Il problema di un intervento all'interno della grotta è che non esistono scorciatoie. Se ci si fa male (per esempio) in una grotta dopo quattro ore di camminata anche i soccorsi ci impiegheranno lo stesso tempo per arrivare dove c'è il ferito. Altra difficoltà è che il materiale che si può far arrivare al ferito è vincolato dalle condizioni delle grotta. Non ci sarà nessun elicottero che potrà raggiungerlo. Più gli spazi poi sono particolarmente stretti più sarà complicato l'operazione di soccorso.

Immagine

In quanto tempo è stato soccorso il ferito nella grotta Remeron?

L'allarme è arrivato alle 13 ed è stato raggiunto alle 19.30. Tutto in un tempo molto rapido: la collocazione era agevole e la profondità non eccessiva. La grotta non presentava grosse difficoltà. E, cosa più importante, l'infortunato si è spostato in autonomia: sebbene con la nostra assistenza, era in grado di camminare. Fortunatamente la persona soccorsa comunque non ha avuto emorragia interna. Se fosse stato così sarebbe stato necessario un'intervento chirurgico nell'immediato.

Ora la persona soccorsa sta bene?

Si trova ancora ricoverata in ospedale, ma non è in gravi condizioni.

Quanti soccorritori eravate? 

Siamo in un mese in cui tanti volontari sono in ferie. Per questo è stato necessario recuperare tecnici da altre regioni: prima è stato interpellato il Piemonte (perché è la regione più vicina) poi abbiamo chiesto rinforzi anche a Veneto e Trentino. Nel momento in cui si fa il progetto di intervento si valutano quante sono le persone a disposizione e le loro capacità. Non sono molti i tecnici in grado di fare un intervento in grotta. In tutto i soccorritori lombardi erano quindici: di questi otto sono entrati nella grotta. A scendere per prima è stata la dottoressa. Presenti nella grotta e sul luogo delle operazioni anche sette tecnici arrivati dal Piemonte.

I soccorsi in grotta sono rari in Lombardia? 

Sì, ma quest'anno ne abbiamo già avuti due. Un'eccezione. In media in Italia ci sono una trentina di incidenti all'anno. Sono pochi. Questo perché di solito in grotta non ci si va spesso: si entra inoltre con una struttura organizzata, con un gruppo di speleologici. Le cautele che vengono messe in atto in grotta sono molto alte perché si sa che i soccorsi non arrivano facilmente. Il primo caso quest'anno è stato in provincia di Brescia: la persona che necessitava del nostro intervento si era fatta male a una spalla in una grotta molto stretta e complicata. Era impossibile recuperare il ferito in barella. La persona soccorsa anche in questo caso è uscita in assistenza e in autonomia. L'intervento è stato veloce.

68 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views