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Vigilante di un supermercato di Brescia aggredito con calci e pugni: fermato un 23enne, stava lasciando l’Italia

Un 23enne è stato a Ventimiglia (Imperia) e tradotto nel carcere di Brescia. Secondo gli investigatori, sarebbe uno dei responsabili dell’aggressione avvenuta lo scorso 19 settembre ai danni di un addetto alla sicurezza di un supermercato bresciano.
A cura di Enrico Spaccini
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È stato arrestato uno dei due presunti responsabili dell'aggressione avvenuta lo scorso 19 settembre all'esterno di un supermercato di via Porcellaga a Brescia ai danni di una guardia giurata. Si tratta del 23enne che era già stato identificato dalla polizia, ma che sin da subito si era reso irreperibile. Il giovane è stato fermato a Ventimiglia (in provincia di Imperia). Secondo gli investigatori, stava per attraversare il confine nazionale con la Francia.

Le indagini da parte degli agenti della squadra Mobile di Brescia sono ancora in corso. Stando a quanto ricostruito finora, lo scorso 19 settembre l'addetto alla sicurezza del supermercato Pam di via Porcellaga, nel centro di Brescia, era stato aggredito da due giovani con calci, pugni e con un bastone di legno e una spranga di ferro. Poco prima il vigilante aveva notato i due aggirarsi tra gli scaffali e prendere merce e uscire senza pagarla, così aveva deciso di intervenire.

Dopo l'aggressione, i due giovani se n'erano andati lasciando il 44enne a terra privo di sensi, con gli altri clienti che allertavano le forze dell'ordine. Gli investigatori avevano subito identificato uno dei due aggressori che, però, si era reso irreperibile. Si tratta di un 23enne di origine tunisina, senza fissa dimora, con precedenti per reati contro il patrimonio, la persona ed in materia di stupefacenti e titolare dello status di protezione internazionale.

Con la collaborazione del Commissariato di Pubblica Sicurezza e del Settore Polizia di Frontiera di Ventimiglia, il 23enne è stato individuato al confine con la Francia in località Ponte San Ludovico. Il giovane stava per abbandonare il Paese. Gli agenti lo hanno scortato fino a Brescia, dopodiché è stato tradotto in Questura e infine al carcere Nerio Fischione. Il questore di Brescia, Paolo Sartori, ha già annunciato di aver chiesto alla Commissione territoriale per i rifugiati la revoca dello status di protezione internazionale così da poter avviare l'espulsione dal territorio nazionale al termine dell'iter giudiziario e dell'eventuale pena.

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