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Vaccini Covid, Figliuolo in Lombardia: “Ci son cose che non vanno, ma si risolvono. Da domani Poste”

Visita del commissario straordinario all’emergenza Covid Figliuolo e del capo della Protezione civile Curcio ad alcune strutture vaccinali della Lombardia. “Le cose che non vanno ci sono, vanno fatte notare e si mettono a posto insieme”, ha detto il generale Figliuolo, che ha aggiunto di aver visto un “piano coerente con quello nazionale”. Poi l’annuncio: “Da domani la Lombardia sarà inserita nei sistemi informativi di Poste”. Soddisfatta Letizia Moratti: “Siamo sulla strada giusta”.
A cura di Francesco Loiacono
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"Ho visto un piano coerente con quello nazionale e questo mi conforta. Da domani la Lombardia sarà inserita nei sistemi informativi di Poste, ritengo che gradualmente ma in maniera veloce si risolveranno tutte le problematiche che si sono verificate". Lo ha detto il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario all'emergenza Covid-19, al termine della visita odierna ad alcune strutture vaccinali in Lombardia. Dovrebbe quindi concretizzarsi a breve il passaggio dal sistema informativo regionale di Aria, che ha causato non pochi problemi alle prenotazioni, a quello gestito da Poste italiane e che servirà per la vaccinazione di massa di circa 6,6 milioni di cittadini lombardi. Figliuolo non ha negato i problemi: "Bertolaso (il consulente regionale al piano vaccinale, ndr) ha detto ‘abbiamo una Ferrari ma con le ruote sgonfie'. Io dico che a volte è mancata la benzina". "Va tutto bene? – aveva esordito nel suo intervento -. No, come da altre parti dobbiamo migliorare, altrimenti non ha senso verificare il piano". "Questo è il momento in cui l'Italia deve trovare ciò che unisce, ciò che è buono – ha poi concluso il generale Figliuolo – Le cose che non vanno ci sono, vanno fatte notare e si mettono a posto insieme".

Curcio: Lombardia fondamentale per raggiungere i 500mila vaccinati al giorno

Alla visita odierna, che ha interessato gli hub di Malpensa, Trenno e si è conclusa all'ospedale in Fiera a Milano, ha partecipato anche il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, che ha sottolineato la "pienissima sinergia" tra la Lombardia e il governo e ha ricordato due cose: l'obiettivo comune, ossia "vaccinare, vaccinare, vaccinare", ma tenendo conto delle "caratteristiche e delle peculiarità dei territori, che hanno strutture diverse", e poi l'importanza della Lombardia per il raggiungimento dell'obiettivo: "La Lombardia ha un sesto dei cittadini italiani, quindi nell'ambito dei famosi 500mila vaccinati al giorno ha un ruolo fondamentale. Se non si raggiungono gli obiettivi in Lombardia quell'obiettivo non si raggiunge", ha detto Curcio, che ha però sottolineato che "dal piano che abbiamo visto si va anche oltre l'obiettivo fissato" dalla Lombardia.

La vice presidente Moratti: Siamo sulla strada giusta

Di che piano si tratta? Di quello per la vaccinazione massiva, che prevede, secondo quanto affermato dalla vice presidente e assessora al Welfare Letizia Moratti, un picco di 170mila vaccinazioni al giorno, di cui 140mila in ospedale e 30mila in aziende e tramite altri canali, come i medici di meficina generale. "Lo presenteremo nei prossimi giorni", ha spiegato Moratti nel corso della conferenza stampa finale che si è tenuta all'ospedale in Fiera. La vice presidente ha però tenuto a sottolineare come l'incontro odierno sia stato "un momento prezioso che ci ha rassicurato rispetto al piano vaccinale massivo che è totalmente in linea con quello nazionale" e abbia dato "la certezza che siamo sulla strada giusta. Sono stati fatti degli errori – ha ammesso Moratti – stiamo rimediando. Nonostante questo la Lombardia, pur avendo ancora una forte pressione da Covid, è la regione che ha vaccinato di più: siamo a oltre 1 milione e 570mila dosi, abbiamo utilizzato l'85 per cento delle dosi consegnate, gli over 80 finiranno l'11 aprile e tra gli over 90 siamo tra le migliori regioni. Anche confrontandoci con Paesi stranieri – ha aggiunto la vice presidente – la Lombardia ha vaccinato di più di Paesi come Svezia, Belgio e Olanda. Abbiamo messo in sicurezza le Rsa, quasi completato le forze dell'ordine e stiamo progredendo col completamento delle categorie permesse, universitari e personale scolastico. Stiamo progredendo con i vaccini degli estremamente vulnerabili, dei disabili e dei loro famigliari e assistenti".

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