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Umberto e Greta, travolti e uccisi da un motoscafo sul lago di Garda

Umberto e Greta uccisi da un motoscafo sul Garda: raggiunto un accordo sul risarcimento

L’avvocato Raimondo Daldosso che assiste la famiglia di Umberto Garzarella, insieme a Greta Nedrotti vittima lo scorso giugno dell’incidente sul lago di Garda, ha fatto sapere a Fanpage.it che entrambe le parti offese hanno raggiunto un accordo di risarcimento con la controparte: la cifra è di oltre un milione di euro. La prima udienza si svolgerà mercoledì 10 novembre.
A cura di Giorgia Venturini
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Ancora poche ore e poi si apriranno le porte del Tribunale per Christian Teismann e Patrick Kassen, i due turisti tedeschi accusati di aver travolto e ucciso con il motoscafo di uno dei due il 37enne Umberto Garzarella e la 25enne Greta Nedrotti mentre erano su un'imbarcazione nel Lago di Garda il 19 giugno scorso. La prima udienza è fissata per mercoledì 10 novembre: i due imputati sono stati rinviati a giudizio con rito immediato come richiesto dal pubblico ministero e accolto dal giudice per le indagini preliminari. Mentre è stata scartata fin da subito l'ipotesi di patteggiamento. "Si è deciso di passare subito al dibattimento dove la famiglia di Umberto e Greta si costituiranno parte offesa", precisa a Fanpage.it l'avvocato Raimondo Daldosso che in aula rappresenterà la famiglia del 37enne.

Raggiunto l'accordo tra le parti sul risarcimento

Il legale a Fanpage.it fa sapere anche che lo scorso venerdì è stato "raggiunto l'accordo tra le parti per il risarcimento ai parenti delle vittime". In totale sarebbe stata versato un milione e trecentomila euro per otto familiari del giovane. Nei mesi precedenti si era diffusa la notizia che la famiglia di Umberto avesse chiesto un risarcimento da 9 milioni di euro, cifra che dopo l'accordo è cambiata. "Il processo si concentrerà soprattutto sulla dinamica dell'incidente. Bisognerà avere la conferma che Kassen fosse sotto effetto dell'alcol quando era alla guida del motoscafo", precisa il legale. Il test effettuato poco dopo l'incidente sul turista tedesco, ora ai domiciliari, aveva fatto segnare un tasso alcolico pari a 0,29 e secondo gli inquirenti potrebbe essere compatibile a uno stato di "severa intossicazione alcolica". Teismann, proprietario dell'imbarcazione, invece si era rifiutato di sottoporsi al test: a differenza dell'amico, si trova a piede libero. Altra cosa che dovrà essere accertata durante il processo è la velocità a cui viaggiava il motoscafo: dalle indagini degli inquirenti la velocità era quattro volte superiore al limite. "I due imputati stanno già pagando, tramite assicurazione, un risarcimento e per questo potranno avere delle attenuanti", conclude l'avvocato Daldosso. Kassen si presenterà in aula mercoledì, mentre Teismann resterà a Monaco.

Quello che si sa sulla dinamica dell'incidente

Ad oggi, dopo la chiusa delle indagini, si sa che il 19 giugno il motoscafo con a bordo i due turisti ha distrutto il gozzo di legno dell'imbarcazione su cui si trovavano Greta e Umberto. Il 37enne morì sul colpo mentre la giovane riportò gravi ferite e morì poi annegata. "Anche in presenza di soccorsi immediati è sostanzialmente da escludere che si sarebbe potuto evitare (o anche solo ritardare) il decesso di Greta", aveva scritto due mesi dopo l'incidente il medico legale nella sua relazione sulla morte della 25enne. I due imputati hanno sempre sostenuto di non essersi mai accorti di aver tranciato il gozzo di legno e per questo hanno continuato la navigazione. Ora sono accusati di omicidio colposo, naufragio e omissione di soccorso.

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