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Umberto e Greta, travolti e uccisi da un motoscafo sul lago di Garda

Incidente sul lago di Garda, il medico legale: “Greta Nedrotti non poteva essere salvata”

Per il medico legale incaricato di stilare la relazione sulla morte di Greta Nedrotti e Umberto Garzarella, le due vittime dell’incidente sul lago di Garda dello scorso 19 giugno al largo di Salò, la studentessa 25enne non avrebbe potuto essere salvata “anche in presenza di soccorsi immediati”.
A cura di Francesco Loiacono
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Greta Nedrotti non avrebbe potuto essere salvata. Lo ha messo nero su bianco il medico legale incaricato di stilare la relazione sulla morte della studentessa universitaria e di Umberto Garzarella, le due vittime dell'incidente sul lago di Garda avvenuto lo scorso 19 giugno al largo di Salò, in provincia di Brescia. "Anche in presenza di soccorsi immediati – ha scritto il medico legale nella sua relazione, secondo quanto riportato dall'Ansa – è sostanzialmente da escludere che si sarebbe potuto evitare (o anche solo ritardare) il decesso" della 25enne.

L'incidente lo scorso 19 giugno al largo di Salò

Greta e l'amico Umberto, 37 anni, erano assieme su un gozzo la notte del 19 giugno. L'imbarcazione dei due venne travolta da un motoscafo sul quale si trovavano due cittadini tedeschi: il 52enne Patrick Kassen, che ha confermato che era alla guida dell'imbarcazione al momento dell'incidente ed è ora agli arresti domiciliari, e un amico. Nell'urto tra le due barche Umberto morì sul colpo, come confermato anche dal medico legale: il suo cadavere venne ritrovato l'indomani mattina da un pescatore, ancora sul gozzo semidistrutto. I primi esiti dell'autopsia avevano rivelato che Greta era morta annegata, ma adesso il medico legale ha specificato che il decesso è avvenuto "in stretta connessione cronologica" rispetto all'istante in cui il motoscafo le causò molteplici lesioni.

La famiglia di Umberto ha chiesto un risarcimento di 9 milioni di euro

Non è chiaro se quanto dichiarato dal medico legale potrà alleggerire la posizione dei due indagati, che rispondono di duplice omicidio colposo e omissione di soccorso. Kassen, secondo quanto dichiarato dagli inquirenti, era in "conclamato stato di ubriachezza" al momento dei fatti. Un video girato nelle fasi di attracco del motoscafo alla marina di Salò lo aveva immortalato mentre l'uomo barcollava e cadeva in acqua. Intanto, mentre ci si avvia verso il processo, la famiglia di Umberto ha chiesto nove milioni di euro a titolo di risarcimento ai due indagati.

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