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Ultraleggero precipitato in autostrada

Ultraleggero precipita in autostrada a Brescia, perché non c’era la scatola nera a bordo: la spiegazione dell’esperto

Considerata la caduta dell’ultraleggero sull’autostrada di Brescia, Fanpage.it ha chiesto a Danilo Recine, Comandante e Vicepresidente ANPAC (Associazione Nazionale Professionale Aviazione Civile), di spiegare che cosa sia un ultraleggero, come funzioni, quali competenze servano per pilotarlo, e, soprattutto, se siano velivoli sicuri. Le risposte dell’esperto.
Intervista a Danilo Recine
Comandante e Vicepresidente ANPAC (Associazione Nazionale Professionale Aviazione Civile)
A cura di Giulia Ghirardi
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Due giorni fa, martedì 22 luglio, un ultraleggero è precipitato su una carreggiata della strada provinciale Corda Molla tra Flero e Azzano Mella, in provincia di Brescia. Nello schianto hanno perso la vita le due persone a bordo: Sergio Garavaglia e la compagna Anna Maria De Stefano, rispettivamente pilota e passeggera del velivolo. I corpi dei due sono stati rinvenuti carbonizzati all'interno del mezzo. Sul caso la Procura di Brescia ha aperto un fascicolo per omicidio colposo.

Ma cos'è un ultraleggero? Come funziona? Quali competenze servono per pilotarlo? E, soprattutto, sono velivoli sicuri? Di tutto questo Fanpage.it ha parlato con Danilo Recine, Comandante e Vicepresidente ANPAC (Associazione Nazionale Professionale Aviazione Civile).

L'esperto: "È una caduta in assetto picchiato, abbastanza inusuale"

"Gli ultraleggeri sono aerei a tutti gli effetti, seppur da diporto", ha esordito Recine a Fanpage.it. "Per il loro tracciamento è in vigore il piano di volo VFR (Regole del Volo a Vista)", ovvero un piano di volo in cui il pilota utilizza la propria vista per navigare e mantenere la consapevolezza della situazione, basandosi su punti di riferimento visivi a terra, invece di affidarsi esclusivamente agli strumenti di bordo. Il volo da diporto o sportivo (VDS) viene, infatti, effettuato con velivoli leggeri, per scopi ricreativi, sportivi o, appunto, diportistici, senza fini di lucro. Per praticarlo è necessario conseguire un attestato specifico, rilasciato dall'Aero Club d'Italia. "È la licenza per voli da diporto. L'età minima per ottenerla è 16 anni, ma per sostenere l'esame pratico e ottenere la licenza è necessario aver compiuto 17 anni. Poi ci sono lezioni, esami da superare e voli da sostenere. È un brevetto a tutti gli effetti".

Dunque, come tutte le licenze, esistono regole specifiche da rispettare. In Italia, il volo da diporto ha, infatti, limiti di quota, con un'altezza massima generalmente fissata a 1000 piedi (circa 300 metri) sopra l'ostacolo più elevato nel raggio di 5000 metri. Questa quota può essere modificata dall'Enac (Ente Nazionale per l'Aviazione Civile) in determinate circostanze. "La licenza per il VDS, infatti, non abilita a fare un volo di tipo strumentale, cioè nelle nubi, ad alte quote", ha sottolineato a riguardo il Vicepresidente ANPAC.

Allo stesso tempo, però, per un ultraleggero che si prepara a compiere un volo a vista da diporto, con un breve tragitto, a basse quote, "l'unico obbligo è quello di dare la propria posizione al momento del decollo all'ente del controllo del traffico aereo che segnala eventuali altri traffici per evitare scontri, ma non serve dare un preavviso per compiere un volo di questo tipo", ha spiegato ancora Recine a Fanpage.it. "Si può anche decollare senza piano di volo, poi appena si è in quota si deve contattare l'ente di controllo per comunicare una serie di dati tra cui il numero di persone a bordo, il tipo di aeroplano, l'autonomia".

Tra questi dati, però, non c'è l'obbligo di fornire l'identità dei passeggeri, ma soltanto il loro numero. Per questo al momento dello schianto del Promecc Aerospace Freccia sull'autostrada di Brescia non è stata immediata l'identificazione dei corpi delle persone che erano presenti a bordo: Sergio Garavaglia e la compagna Anna Maria De Stefano. "Se c'è il piano di volo questo viene firmato dal pilota in qualità di comandante e quindi è conosciuto, ma degli altri passeggeri viene indicato soltanto il numero, non l'identità".

Un'altra differenza con le altre tipologie di volo è la mancanza di una scatola nera che generalmente viene utilizzata per registrare i dati di volo e aiuta nelle indagini sugli incidenti aerei. "L'obbligo di scatola nera non c'è perché la scatola nera è qualcosa di "troppo" tecnologico per questo tipo di velivoli da diporto che non prevedono il trasporto passeggeri o viaggi a fini di lucro. E, tra l'altro, i costi sarebbero eccessivi perché la scatola nera arriverebbe a costare più dell'ultraleggero stesso", ha continuato Recine. "Questo, però, non vuol dire voli meno sicuri. Anzi, grazie alle nuove tecnologie sono molto più sicuri di quelli costruiti in passato, anche in termini di controllo e manutenzione. Infatti, il trend di incidenti è in forte decremento".

Il Vicepresidente ANPAC ha poi commentato a Fanpage.it la dinamica della caduta dell'ultraleggero precipitato sull'autostrada di Brescia: "Dalle foto che stanno circolando sembra che l'ultraleggero sia precipitato in assetto di picchiata, dunque, le cause della caduta potrebbe essere svariate, dal malore della persona alla guida fino al malfunzionamento tecnico. Nonostante i resti siano pochi a causa dell'impatto con il terreno è comunque possibile che da alcune parti si possa riuscire a ricostruire la dinamica della caduta". Da qui, infatti, la decisione della Procura di Brescia di chiamare un esperto da Roma proprio per visionare i resti dell'ultraleggero e capire se sia possibile disporre una consulenza tecnica che possa ricostruire con esattezza la dinamica dell'accaduto. "Dal momento che ci sono delle vittime" – ha concluso l'esperto – "è intervenuta anche l'ANSV (Agenzia nazionale per la sicurezza del volo) per fare delle indagini anche perché si tratta di una caduta in assetto picchiato e questa è una cosa abbastanza inusuale che va indagata".

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