Traffico di specie protette: all’aeroporto di Malpensa sequestrata una pelliccia di giaguaro
Un esemplare di giaguaro ucciso e trasformato in pelliccia. L'animale che per i Maya era sacro, e veniva onorato come un dio, ridotto a un capo di abbigliamento destinato a qualche facoltoso acquirente in Cina. La spedizione della pelliccia, però, non è andata a buon fine: i funzionari dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli e la Guardia di finanza in servizio all'aeroporto di Malpensa hanno infatti bloccato il pacco con all'interno il capo di abbigliamento. Era proveniente da Portici, in provincia di Napoli, e diretto in Estremo oriente. Il giaguaro, animale che oggi vive prevalentemente nel bacino amazzonico ed è il più grosso felide americano, nonché il terzo felide più grosso al mondo dietro il leone e la tigre, è una delle specie protette dalla Cites, la Convenzione internazionale sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione siglata nel 1975 a Washington. Per questo motivo la pelliccia è stata sequestrata e il responsabile della spedizione illecita è stato denunciato alla procura di Busto Arsizio.
Sequestrati anche un particolare tipo di corallo e una borsa in alligatore
La pelliccia di giaguaro non è stato il solo sequestro effettuato dai doganieri e dai finanzieri durante i controlli volti a contrastare i traffici illeciti di specie protette. Altre due spedizioni illecite sono state individuate: una conteneva un "Blue Coral", ossia un tipo di corallo che prende il nome dal colore blu del suo scheletro. Il corallo era proveniente dagli Stati Uniti ed era destinato a Bari. La seconda spedizione illecita conteneva invece una borsa realizzata con la pelle di un alligatore del Mississippi (o alligatore americano), proveniente dal Giappone e destinata a Milano. In entrambi i casi il contenuto delle spedizioni è stato sequestrato e si è provveduto a segnalare alle autorità competenti i destinatari della merce.