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Sui vaccini anti-Covid la Lombardia vuole aiutare la Sierra Leone

Aiutare un paese africano in difficoltà nella campagna vaccinale anti-Covid. Questa la proposta che i vertici regionali lombardi porteranno al governo, a fronte dei risultati registrati: oggi la regione ha raggiunto l’81,2 per cento della popolazione dai 12 anni in su con la vaccinazione completa, prima e seconda dose.
A cura di Simona Buscaglia
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Immagine di repertorio
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La Lombardia, come è stato ribadito oggi nella conferenza stampa sulla terza dose di vaccino anti-Covid, ha raggiunto l’81,2 per cento della popolazione dai 12 anni in su con la vaccinazione completa, prima e seconda dose, e quasi l’87 per cento, circa 7 milioni e 800 mila cittadini, è coperto da almeno una dose. Numeri che hanno portato la regione a raggiungere il quinto posto nella classifica per somministrazioni ogni 100 abitanti, dopo Israele, che detiene ancora il primato, Portogallo, Danimarca e Spagna. La posizione è superiore a quella dell’Italia, la cui media nazionale indica una somministrazione di circa 136 dosi ogni 100 abitanti, mentre quella lombarda è di 146,27. A fronte di questi dati, oggi in conferenza stampa, è stata annunciata una proposta che verrà presentata da Regione Lombardia al Governo, per aiutare nella campagna vaccinale un paese africano in difficoltà. Tra le zone che hanno maggiore bisogno di aiuto, il coordinatore della campagna vaccinale Guido Bertolaso ha indicato come esempio la Sierra Leone, luogo dove lui stesso è intervenuto durante le epidemie di Ebola.

Un progetto umanitario per aiutare la Sierra Leone

I vertici politici regionali ne parleranno quindi con il Governo, con il ministero degli Esteri e quello della Salute: "Io ne ho già fatto accenno al generale Figliuolo" ha precisato Bertolaso, che ha aggiunto "La Sierra Leone è un paese messo malissimo, dove sono presenti organizzazioni come Emergency e Cuamm Medici con l'Africa. Credo che avere un ruolo come Lombardia serva da esempio per tutte le altre regioni o altri paesi nel mondo che chiacchierano e, quando si tratta di tirare fuori il portafoglio, si tirano indietro. Noi siamo pronti a intervenire". Tra le azioni che si potrebbero mettere in campo ci sarebbe il recupero di vaccini e la creazione di team che poi possano andare sui vari territori a vaccinare. Questo aspetto "permetterà di fare medicina preventiva su gestanti e neonati, ad esempio, sfruttando questa campagna per dare impulso ai livelli di qualità della vita, sarebbe un messaggio straordinario" mettendo "tutti intorno a un tavolo per lavorare insieme: così si portano a casa i risultati" ha concluso Bertolaso: "Se ci proponiamo per dare una mano verremo accolti come dei benefattori, le Ong non vedo perché dovrebbero essere contrarie, non c'è un risvolto politico, è una missione umanitaria".

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