159 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Mattia Lucarelli e Federico Apolloni accusati di stupro

“Spostati, ora tocca a me”: le frasi del video dello stupro per cui sono indagati Lucarelli e Apolloni

Mattia Lucarelli, Federico Apolloni e altri tre ragazzi sono accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una 22enne. In uno dei video girati quella sera si sentirebbe uno degli indagati dire a Lucarelli di “farsi da parte per reclamare il proprio turno”.
A cura di Ilaria Quattrone
159 CONDIVISIONI
Federico Apolloni e Mattia Lucarelli
Federico Apolloni e Mattia Lucarelli
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"Qui parte lo stupro", "Se chiama la polizia siamo fregati" e ancora "Mattia, levati dal cazzo, hai già sc**to": sono queste le frasi che sarebbero state pronunciate dai cinque ragazzi accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa americana di 22 anni che sarebbe avvenuta lo scorso marzo a Milano.

Tra loro ci sono i calciatori Mattia Lucarelli – figlio dell'ex giocatore Cristiano – e Federico Apolloni. Solo loro due si trovano agli arresti domiciliari. Gli altri tre sono indagati e a piede libero.

Il 27 marzo scorso la 22enne, insieme ad alcune amiche, aveva deciso di andare a ballare alla discoteca "Gattopardo" in corso Sempione. Una delle ragazze che si trovava con lei ha raccontato che l'amica era "in un evidente stato confusionale" tanto da far fatica "a parlare e a dire cose sensate". E infatti la ragazza ricorderebbe poco di quella sera: "Solo dei piccoli flash".

Il racconto della 22enne

La 22enne avrebbe incontrato i cinque nel locale e avrebbe accettato da loro un passaggio in auto. Il gruppo, invece di portarla a casa, l'avrebbe portata in un appartamento in piazzale Libia: "Volevo andare casa, non mi sono resa conto che mi stavano portando in un posto diverso. Non volevo andare in casa di quei ragazzi".

E nei video agli atti degli inquirenti, si sentirebbe la ragazza dire "dovrei andare a casa" e ancora "Non bloccarmi, non sono un oggetto". I ragazzi poi avrebbero detto: "Se supera questa porta è finita". Il gruppo l'avrebbe fatta sedere sul divano e avrebbe iniziato a palpeggiarla.

La studentessa, come ha raccontato a dicembre durante l'incidente probatorio, ricorda di aver detto più volte di non voler avere rapporti sessuali con loro. A un certo punto, sarebbe rimasta sola con i due principali indagati, Lucarelli e Apolloni: "Sono rimasta congelata. Io detto di no e che questo non poteva succedere perché ho detto di no".

Stando a quanto riportato dal quotidiano Il Corriere della Sera, sarebbe stato Apolloni il primo ad avere un rapporto sessuale con la 22enne mentre Lucarelli si sarebbe avvicinato al viso della studentessa, sfilandosi poi i pantaloni. Uno degli indagati – come riportato dal quotidiano La Repubblica – avrebbe detto a Mattia Lucarelli di "farsi da parte per reclamare il proprio turno, dicendogli che lui ha già avuto un rapporto sessuale invitandolo a lasciare "spazio" agli altri".

Non appena avrebbe sentito la serratura della stanza in cui ci sarebbero stati i due amici e la 22enne, avrebbe detto: "Pezzi di m**". Sarebbe stato Lucarelli stesso a riaccompagnara a casa: "Mi ha detto che siccome era stato bellissimo, avremmo dovuto rifarlo", racconta la 22enne.

Le indagini

Pochi giorni dopo il 27 marzo, la ragazza ha chiamato la polizia e affermato di essere stata violentata. Sono così scattate le indagini della squadra Mobile di Milano, diretta dal dottor Marco Calì, e coordinate dalle pubblico ministero Letizia Mannella e Alessia Menegazzo.

Per il giudice per le indagini preliminari, che ha disposto la misura cautelare, i giovani avrebbero approfittato dello stato "di inferiorità psichica" della studentessa. Fin da subito, i ragazzi si sono detti "innocenti". E a difenderli, c'è anche l'ex attaccante Cristiano Lucarelli che in un video pubblicato sui social ha raccontato che sono stati loro stessi a consegnare i video alla polizia.

"All'interno ci sono elementi di innocenza, non di colpevolezza". In un'intercettazione, padre e figlio discutono poi della presenza di un video che avrebbe potuto scagionarli. Video che però sarebbe stato cancellato.

159 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views