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Spara a due giovani nei boschi di Sesto Calende, arrestato un 30enne della “banda del sacchetto giallo”

Lo scorso 6 luglio un 21enne e un 23enne erano stati feriti a colpi d’arma da fuoco nel bosco di Sesto Calende (Varese). I due avevano raccontato di essere stati aggrediti dalla “banda del sacchetto giallo”. Un 30enne è stato arrestato per tentato omicidio, un altro giovane è indagato ma non è stato ancora rintracciato.
A cura di Enrico Spaccini
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Un 30enne è stato arrestato perché accusato di aver partecipato all'agguato del 6 luglio scorso nei boschi di Sesto Calende (in provincia di Varese), dove un 21enne e un 23enne erano stati raggiunti da numerosi colpi d'arma da fuoco. Su richiesta della pm Susanna Molteni, la gip Francesca Roncarolo ha disposto la custodia cautelare in carcere con l'ipotesi di reato di tentato omicidio. Risulta indagato anche un 23enne, non ancora rintracciato, mentre gli altri membri della "banda del sacchetto giallo" non hanno ancora un nome.

Stando a quanto ricostruito, il 21enne e il 23enne erano stati aggrediti mentre stavano vendendo dal loro bivacco sostanze stupefacenti tra i boschi di Sesto Calende. Un gruppo di persone sarebbe arrivato alle loro spalle, esplodendo circa 30 colpi di pistola e fucile ferendoli al capo e al tronco. A dare l'allarme era stata una ragazzina di 13 anni che, affacciata dal balcone, aveva sentito gli spari e aveva avvisato il padre, il quale ha telefonato al 112.

Ricoverati agli ospedali di Varese e di Como, i due erano stati ascoltati dai carabinieri. L'ipotesi principale è che si sia trattato di un regolamento di conti tra due fazioni rivali di spacciatori, ma si tratta di una ricostruzione difficile da accertare. I giovani, entrambi di nazionalità marocchina, avevano detto di essere stati aggrediti dalla "banda del sacchetto giallo", nome che indica un'area precisa del bosco di Sesto Calende.

Come riportato dalla Prealpina, il 30enne italiano arrestato per tentato omicidio è difeso dall'avvocata Daniela D'Emilio e ha respinto ogni accusa. Contro di lui, però, ci sarebbero le testimonianze delle vittime e di altre persone presenti al momento dei fatti, perciò la gip ha convalidato l'arresto e disposto la custodia in carcere. È indagato anche un 23enne marocchino, non ancora rintracciato. Si indaga per risalire agli altri membri della banda.

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