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Sorveglianza speciale per il trapper Mr Rizzus: aveva diffamato la figlia di Valerio Staffelli

È stata disposta la sorveglianza speciale nei confronti del trapper Mr Rizzus, che è ancora a processo per aver diffamato e minacciato la figlia dell’inviato di Striscia La Notizia Valerio Staffelli.
A cura di Ilaria Quattrone
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Un frame della canzone "Non ci siamo" di Mr Rizzus
Un frame della canzone "Non ci siamo" di Mr Rizzus

È stata disposta la sorveglianza speciale per il trapper 25enne Simone Rizzuto, conosciuto con lo pseudonimo Mr Rizzus, che è ancora a processo per aver diffamato la figlia dell'inviato di Striscia La Notizia, trasmissione che va in onda su Canale Cinque, Valerio Staffelli. La misura, disposta dal Tribunale di Milano, è stata eseguita giovedì 27 luglio dalla divisione anticrimine della Questura di Monza e Brianza.

Il provvedimento era stato richiesto proprio dal Questore Marco Odorisio come conseguenza della condotta criminale mantenuta dal ragazzo negli anni.

La condanna per aver perseguitato l'ex fidanzata

Il 25enne, residente a Villasanta, sarebbe leader della band "Gang 20900" o "Sacra Corona Ferrea". Nei loro brani e canzoni, oltre a fare riferimento ad atti di delinquenza e consumo di droga, deridono le forze dell'ordine e le Istituzioni. E infatti nel 2021 il trapper è stato condannato a pagare mille euro di multa per aver imbrattato la sala d'attesa della caserma dei carabinieri di Villasanta scrivendo "mer**", "Acab"  e "infami".

Il trapper in passato è stato condannato a nove mesi di carcere per diffamazione e atti persecutori nei confronti dell'ex fidanzata. All'epoca dei fatti, quando aveva 17 anni, avrebbe infatti imposto alla ragazza di cancellare i propri account sui social network, le avrebbe impedito di salutare gli amici per strada e di frequentare la scuola. Quando i due si sono lasciati, il cantante avrebbe iniziato a pubblicare sui profili social minacce nei confronti della giovane.

Successivamente avrebbe ricevuto un'altra condanna a due anni e quattro mesi di carcere perché, insieme a un membro del suo gruppo, avrebbero rapinato un cittadino straniero: lo avrebbero colpito con una cintura e con calci e pugni tanto da rompergli un femore e farlo ricoverare con quaranta giorni di prognosi.

Mr Rizzus
Mr Rizzus

Le minacce agli inviati di Striscia La Notizia

Nel 2019 avrebbe iniziato a minacciare alcuni inviati della trasmissione Striscia La Notizia: avrebbe minacciato e insultato Vittorio Brumotti e la figlia di Valerio Staffelli. Nel caso di Brumotti, dopo la pubblicazione di un servizio sullo spaccio nel centro cittadino di Monza, avrebbe condiviso foto e video in cui mimava il gesto del taglio della gola e in cui sosteneva di aspettarlo "per fargli la festa" e che avrebbe aggredire la sua fidanzata.

Nel caso del collega Staffelli, il trapper infatti avrebbe condiviso video e immagini in cui aizzava i suoi follower a commettere atti di violenza a sfondo sessuale nei confronti della figlia. Quest'ultima, proprio a causa di Mr Rizzus, avrebbe ricevuto diverse offese da parte di molte persone. Il padre della giovane ha poi denunciato, in un servizio di Striscia La Notizia, gli insulti pesanti divulgati nei confronti della figlia. A seguito di questo servizio, il 25enne avrebbe iniziato a inviare intimidazioni anche l'inviato.

Nonostante il processo nei suoi confronti, il cantante avrebbe continuato a minacciare Staffelli e la famiglia. Due giorni prima dell'udienza, avrebbe pubblicato una fotografia che lo ritrae mentre impugna una pistola e con la didascalia "-2 al processo". Avrebbe poi scritto una canzone in cui afferma di voler legare l'inviato, picchiare e stuprare le donne della sua famiglia.

Vittorio Brumotti durante un servizio a Monza
Vittorio Brumotti durante un servizio a Monza

La decisione del tribunale

Per il tribunale quindi "non v'è dubbio che negli ultimi anni", il trapper "abbia posto in essere in modo sistematico ed ostinato, nonostante i vari ammonimenti dell’autorità amministrativa, comportamenti oggettivamente antisociali e pregiudizievoli per la sicurezza e la tranquillità pubblica, oltre che lesivi della sfera personale di soggetti che non avevano alcuna responsabilità nei suoi confronti".

Nonostante il tribunale comprenda che queste condotte possano essere ispirate in parte "dalla determinazione di affermarsi come leader del genere musicale praticato", ritiene che le vicende in cui si è reso protagonista "non possano essere banalizzate e che non ne debba esserne disconosciuta la gravità".

Il ragazzo infatti si è reso responsabili di azioni criminali "il cui disvalore risulta fortemente amplificato dalla diffusione delle stesse tramite piattaforme social, frequentate da un pubblico di giovanissimi followers, che possono essere facilmente indotti ad assumere comportamenti emulativi e pericolosi".

Soprattutto nei confronti di persone che sono state colpite nella sfera personale: "Si tratta di persone che esercitano la propria attività di giornalista o addirittura i familiari di questi ultimi che, senza aver con il proposto alcun rapporto, neppure di conoscenza, si sono trovate improvvisamente esposte" a offese, minacce e "poste alla curiosità di migliaia di suoi followers e profondamente violate nella loro sfera più provata".

Valerio Staffelli
Valerio Staffelli

Durante le ultime udienza il cantante aveva detto di essersi reso conto della gravità dei suoi comportamenti e abbia iniziato un percorso terapeutico, ma gli ultimi video pubblicati tra gennaio e febbraio 2023 hanno evidenziato come "non sia in grado di comprendere la gravità dei suoi comportamenti e gli effetti che gli stessi possono avere sulle persone a cui si riferiscono, confondendo l’aspetto artistico con l’incitamento a compiere reati, le minacce e frasi diffamatorie, non mostrando di essere ancora in grado di controllarsi”.

Alla luce di tutto questo, il giudice ha disposto la sorveglianza speciale: non potrà allontanarsi senza aver avvertito le autorità e dovrà restare a casa dalle 22 alle 7 del mattino. Dovrà inoltre presentarsi al Sert per avviare un percorso di disintossicazione dall'uso di sostanze stupefacenti.

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