Silvana Damato trovata morta in casa, dopo un mese di indagini ancora senza nome il presunto assassino

È passato ormai più di un mese da quando Silvana Damato è stata trovata senza vita nella vasca da bagno del suo appartamento in via Bisnati, nel quartiere di Bruzzano di Milano. Era l'8 agosto e l'ex tabaccaia della Stazione Centrale era attesa dagli amici al Parco Nord per giocare a burraco, ma non si è mai presentata. La 69enne era immersa nell'acqua ancora vestita, con il viso per metà fuori. A un primo esame il medico legale ha riscontrato sul corpo una ferita d'arma da taglio e alcune lesioni agli occhi, giudicati però non letali. Come appreso da Fanpage.it, l'esito dell'autopsia eseguita sul corpo della 69enne non è stato ancora depositato, perciò non è chiara quale sia stata la causa del decesso. Si attendono anche i risultati degli esami di laboratorio effettuati sulle tracce che gli specialisti del Ris avrebbero rinvenuto nell'abitazione durante l'ultimo sopralluogo del 26 agosto scorso.
Il ritrovamento del corpo di Damato e la porta chiusa a chiave
A dare l'allarme l'8 agosto erano stati gli amici con cui Damato solitamente si riuniva a un bar del Parco Nord per giocare a burraco. Quel giorno la 69enne non si era presentata e non aveva avvertito nessuno. Quando i vigili del fuoco sono accorsi presso la sua abitazione in via Bisnati, per entrare hanno dovuto calarsi dall'alto poiché la porta d'accesso era chiusa. L'ex tabaccaia della Stazione Centrale di Milano è stata trovata immersa nell'acqua della vasca da bagno, senza vita, con addosso i vestiti con cui una vicina di casa l'aveva vista rientrare verso mezzogiorno.
Gli investigatori della Compagnia Duomo dei carabinieri che indagano per omicidio, coordinati dalla pm Valentina Mondovì, in un primo sopralluogo hanno escluso la pista di una rapina finita male, poiché nulla di valore sembrava essere stato portato via. L'ipotesi più accreditata al momento, infatti, è che Damato possa essere stata uccisa da una persona della quale si fidava, alla quale avrebbe aperto la porta d'ingresso del suo appartamento. La stessa porta che è stata trovata chiusa, ma la cui chiave non è stata ancora trovata.
L'attesa per i risultati dell'autopsia e quei 40mila euro spariti dal conto corrente
Come detto, il fascicolo d'indagine è stato aperto per omicidio, anche se al momento non c'è ancora certezza sulle cause del decesso di Damato. A un primo esame il medico legale ha riscontrato una ferita al collo compatibile con un'arma da taglio, forse un coltello, ma è stata giudicata non letale così come le lesioni rinvenute agli occhi. Sul corpo della 69enne è stata eseguita l'autopsia, ma i risultati non sono stati ancora depositati. Si attendono anche gli esiti degli esami sulle tracce che gli specialisti del Ris avrebbero rinvenuto durante il sopralluogo del 26 agosto e che potrebbero fornire indicazioni utili agli investigatori.
Alcuni giorni fa era emersa una mancanza di oltre 40mila euro dal conto corrente di Damato. Un elemento che potrebbe rivelare un possibile movente del presunto omicida, ma del quale ancora non ci sono certezze. Come ha spiegato a Fanpage.it l'avvocato Walter Felice, che rappresenta la figlia della vittima, non si può parlare ancora di "ammanco" in senso stretto, poiché "potrebbe essere semplicemente un investimento del quale non eravamo a conoscenza. Potrebbe essere una pista, ma non possiamo dire con certezza se qualcuno li abbia presi o meno".