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Salgono le denunce per il sindaco Sgroi, emerge il caso archiviato di una 16enne che raccontò di abusi nel 1988

Sale il numero dei casi di donne che hanno raccontato di aver subito avances e molestie sessuali da parte del medico Giovanni Sgroi, che è anche sindaco (sospeso) di Rivolta d’Adda, un comune che si trova in provincia di Cremona, e che dal 22 maggio si trova agli arresti domiciliari.
A cura di Ilaria Quattrone
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Giovanni Sgroi (foto da Facebook)
Giovanni Sgroi (foto da Facebook)

Sale il numero dei casi di donne che hanno raccontato di aver subito avances e molestie sessuali da parte del medico Giovanni Sgroi, che era anche sindaco (sospeso) di Rivolta d'Adda, un comune che si trova in provincia di Cremona, e che dal 22 maggio si trova agli arresti domiciliari.

Alle quattro denunce di donne, che hanno portato all'ordinanza di custodia cautelare emessa dalla giudice per le indagini preliminari di Milano Sara Cipolla, se ne aggiungerebbero altre che sarebbero state ascoltate dagli investigatori per episodi simili.

Stando a quanto ha potuto apprendere Fanpage.it, il medico è arrivato nel reparto di Chirurgia generale dell'ospedale di Treviglio come assistente nel settembre del 1980 dove poi è rimasto fino al 1997. Si è poi trasferito all'ospedale San Paolo di Milano e ancora, tra il 2005 e il 2011, come primario all'ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano. È poi rientrato a Treviglio dove ha terminato la sua carriera a dicembre 2019.

È stato poi direttore sanitario del centro medico polispecialistico di Pozzuolo Martesana dove sarebbero avvenute le quattro violenze sessuali che hanno portato al suo arresto. Al vaglio però ci sarebbero diversi casi. Tra questi, quello di una sedicenne di Arcene (Bergamo) che, nel 1988, avrebbe raccontato di aver subito abusi dal medico. Lo aveva accusato di averle messo le mani in mezzo alle gambe. Lo disse al fidanzato che, successivamente, si sarebbe presentato in reparto e avrebbe picchiato il medico davanti ai pazienti.

La ragazzina ha poi denunciato e la Procura aveva aperto un fascicolo, che è stato poi archiviato nel 1990. Non si conoscono però i motivi di questa decisione. Ci sono poi tre donne che, dopo aver saputo dell'arresto, avrebbero deciso di parlare con gli inquirenti. I loro casi risalirebbero al 2012, 2015 e 2016, ma sono avvenuti nella Bergamasca e quindi trasmessi per competenza alla Procura di Bergamo.

Il caso del 2012 è quello di una donna che ha raccontato che il medico avrebbe provato a baciarla in mezzo alle gambe durante una visita di controllo. Lei avrebbe reagito e sarebbe andata via. Quello del 2015 è di una donna che ha spiegato che il medico le avrebbe accarezzato una coscia per poi provare a baciarla. Un presunto approccio simile sarebbe avvenuto anche nel 2016.

Quello del 2012 quasi sicuramente è prescritto. Per gli altri due è vicina. Sgroi, assistito dall'avvocato Domenico Chindamo, ha sempre respinto le accuse. Il 16 e 17 luglio si svolgerà l'incidente probatorio a Milano. In questi due giorni, saranno cristallizzati i racconti di quattro donne: una 24enne di Cernusco sul Naviglio, che ha permesso di far partire le indagini, una 34enne di Treviglio, una 35enne di Pozzuolo e una 43enne di Sesto San Giovanni.

Tutte hanno raccontato di essere state toccate nelle parti intime in maniera invasiva e senza guanti durante un'ecografia addominale. Manovre che sono state ritenute non idonee dal consulente del procuratore aggiunto di Milano Letizia Mannella e dalla pubblico ministero Alessia Menegazzo.

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