Sale su un grattacielo di Porta Nuova a Milano e si butta con il paracadute: il video della discesa

Un ragazzo si è buttato con un paracadute dal grattacielo “Pirellino” di Porta Nuova, a Milano. Insieme a un gruppo di amici ha scalato il palazzo utilizzando i ponteggi di un cantiere, fino a raggiungere il tetto. Tutto è stato ripreso in un video e postato sui social.
A cura di Alice De Luca
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Alcuni frame del video pubblicato sui social.
Alcuni frame del video pubblicato sui social.

Un ragazzo è entrato insieme ad alcuni amici nel cantiere sotto al grattacielo "Pirellino" di Porta Nuova, a Milano, e scalando i ponteggi ha raggiunto la cima del palazzo, poi ha aspettato che arrivasse il buio e si è buttato con un paracadute dal tetto. Il tutto è stato immortalato in un video, postato qualche ora fa su un profilo Instagram con la descrizione "Pirellino takeover", che sta guadagnando sempre più visualizzazioni: nelle prime immagini si vedono i ragazzi scavalcare le paratie del cantiere che circondano il palazzo di via Pirelli 39, chiamato "Pirellino" per la sua somiglianza con il grattacielo Pirelli, che si trova poco distante, in via Fabio Filzi.

Nei video successivi il gruppo sale sul grattacielo utilizzando scale e ponteggi, fino a raggiungere il tetto all'ora del tramonto. Poi con il buio uno dei ragazzi si butta e dopo pochi secondi si apre il suo paracadute. La discesa viene immortalata anche da un amico a terra.

"Siamo alla follia – ha commentato Fabia Minoletti, vicepresidente del coordinamento comitati milanesiLa situazione è completamente fuori controllo a Milano, con giovani che si buttano di notte con paracadute dalla cima dei grattacieli, che praticano il train surfing e si arrampicano su monumenti e torri. Siamo di fronte a un’inquietante deriva comportamentale che occorre affrontare seriamente"

Minoletti ha poi rilanciato l'idea di una legge apposita in materia: l'anno scorso il deputato di Fratelli d'Italia Dario Iaia ha proposto l'introduzione dell'articolo 580-bis del codice penale in materia di "promozione e partecipazione allo svolgimento di sfide estreme". "Senza una norma che regoli e punisca gli autori di queste imprese – conclude Minoletti – le sfide saranno sempre più estreme e pericolose".

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