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Sale a 20 il numero di posti letto Covid all’ospedale di Codogno: “I pazienti hanno più di 50 anni”

All’ospedale di Codogno ha riaperto il reparto Covid. Una decisione dovuta all’aumento dei contagi e dei ricoveri in tutta la Lombardia. Cresce anche la pressione sul pronto soccorso, ma nonostante questo l’Asst Lodi ha fatto sapere a Fanpage.it che l’obiettivo “è di ridurre il meno possibile slittamenti nell’erogazione delle prestazioni per contenere i disagi”.
A cura di Ilaria Quattrone
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Da settimane in Lombardia assistiamo a un aumento importante di contagi da Covid-19 e anche di ricoveri soprattutto nei reparti ordinari. Ad avere causato questa impennata, è stata la velocità con la quale circola la variante Omicron. Nei giorni scorsi è stato riaperto il reparto Covid a Codogno, il comune della provincia di Lodi che, durante la prima ondata di febbraio 2020, balzò agli onori di cronaca perché fu il luogo in cui venne scoperto il primo caso Covid. L'Asst Lodi, la cui provincia è tra quelle italiane che registra la più alta incidenza dei casi ogni centomila abitanti, ha spiegato a Fanpage.it che, attualmente, i posti letto sono arrivati a quota venti.

I posti letto sono stati portati a venti

Nel reparto di Riabilitazione Cardio Respiratoria dell'ospedale di Codogno, l'ultimo paziente Covid era stato dimesso nel maggio 2021: "Questo è stato nuovamente dedicato ai ricoveri di pazienti Covid. Inizialmente con 14 posti letto – fanno sapere a Fanpage.it – che da oggi saranno portati a 20". Anche nella struttura di Codogno sono ricoverati perlopiù pazienti non vaccinati e la cui età media è attorno ai cinquant'anni.

Garantite prime visite, urgenze e prestazioni

Ovviamente, anche nel caso di Codogno, c'è il rischio di convertire altri reparti in aree Covid. Come però fa sapere l'Asst: "Le organizzazioni ospedaliere sono ormai abituate a riorganizzarsi in base alla maggiore o minore pressione dei ricoveri". Per questo motivo, per il momento, sono ancora garantite tutte le prime visite, le urgenze e le prestazioni che non possono essere rinviate: "La volontà, fino a che ciò sarà possibile, è di ridurre il meno possibile slittamenti nell’erogazione delle prestazioni per contenere i disagi per i nostri cittadini e i nostri operatori".

La pressione sul pronto soccorso

Dall'Asst, fanno sapere che i sintomi presentati dai pazienti sono meno gravi rispetto alle ondate precedenti e spesso non è necessario il ricovero. In ogni caso, la pressione sui pronto soccorso sia di Lodi che di Codogno è aumentata: "Al di là del numero degli accessi, è aumentata la complessità degli interventi dovuta alla necessità di garantire i due percorsi separati tra pazienti covid e pazienti che accedono per altre patologie". Nonostante questo però, l'Azienda assicura che le modifiche messe in campo stanno dando ottimi risultati.

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