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Rovato, multa da 280 euro per la barista “ribelle”: “Non ho violato il Dpcm, non pagherò”

Chiara Casantello, 28 anni, proprietaria del bar New Diego Caffè di Rovato, in provincia di Brescia, è stata multata per 280 euro per aver “servito bevande ai clienti fuori la porta di ingresso dopo le 18”. Il 27 ottobre scorso aveva detto: “Non chiudo il bar piuttosto arrestatemi”. Un messaggio di protesta, ma “non ho violato nessun Dpcm per questo non pagherò la multa e farò ricorso”.
A cura di Giorgia Venturini
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Alla fine è arrivata la multa. La proprietaria del bar New Diego Caffè di Rovato, in provincia di Brescia, da ieri 1° novembre, e per cinque giorni, è stata costretta a chiudere. Chiara Casantello, 28 anni, a Fanpage.it lo scorso 27 ottobre aveva detto di essere pronta a tutto pur di non cedere alle nuove disposizioni governative che obbligano i locali a chiudere dalle 18, consentendo solo il servizio d'asporto: "Questo bar è il sogno di una vita. Ho aperto un anno e mezzo fa non me lo porteranno via ora. Piuttosto arrestatemi". Dopo le 18 la 28enne ha servito caffè d’asporto fuori dal bar in contenitori di plastica "senza mai violare il Dpcm", precisa Chiara. Che ha aggiunto: "I clienti, su loro volontà, hanno deciso di non tornare a casa ma di rimanere a berlo fuori dal locale rispettando comunque la distanza sociale". Fino a venerdì sera, quando una pattuglia dei carabinieri e una della polizia locale, si è presentata davanti al locale sanzionando la proprietaria.

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La proprietaria non pagherà la multa e farà ricorso

La proprietaria racconta a Fanpage.it quanto accaduto: "I carabinieri mi hanno accusata di obbligare i miei clienti a sostare fuori dal locale. Ma non è assolutamente vero. Anzi, quando sono arrivati fuori dal bar c'erano delle persone in piedi ma oltre la mia area di responsabilità e senza nessun bicchiere in mano. Le persone possono fare quello che vogliono. Ci sono anche clienti del vicino supermercato che si sono fermate a parlare". Per Chiara non c'è stata nessuna violazione delle disposizioni governativa. Il suo cartello di qualche giorno fa era un segno di protesta pacifica, ma già il giorno successivo se ne era aggiunto un altro che ricordava ai clienti il servizio d'asporto dopo le 18.

Ma sul documento di violazione firmato dai carabinieri si legge: "Quale titolare del bar svolgeva attività di somministrazione bevande facendole consumare fuori la porta di ingresso del locale stesso". Multa da 280 euro che la proprietaria si rifiuterà di pagare, pronta invece a portare tutta la vicenda davanti al giudice di pace. "Dopo le 18 ho sempre fatto asporto, se le persone decidevano di consumare oltre la tenda del mio locale non capisco perché il mio bar deve essere sanzionato", conclude Chiara che questa sera farà sentire la sua voce anche in una manifestazione pacifica a Brescia.

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