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Risolto il giallo delle fermate brusche in metro a Milano: tre persone a processo

Si sono chiuse le indagini della Procura che per due anni ha indagato sulle frenate brusche della metropolitana di Milano che hanno provocato a volte contusioni e fratture ai passeggeri nel 2019. Tra gli indagati c’è il presidente Andrea Rossi e l’amministratore Carlaberto Guglielminotti di “Engie Eps” e il presidente Michele Viale di Alstom Ferroviario Spa. A questi gli inquirenti hanno contestato il reato di lesioni personali e non di disastro ferroviario.
A cura di Francesco Loiacono
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Risolto il mistero delle frenate brusche in metropolitana a Milano. La Procura ha contestato il reato di lesioni personali colpose al presidente Michele Viale di Alstom Ferroviario Spa: la società è la produttrice dei sistemi di segnalamento e controllo dei treni della linea rossa della metropolitana di Milano. La decisione della procura arriva dopo la querela di quattro passeggeri che hanno riportato contusioni e fratture a causa delle frenate brusche mentre di trovano viaggiavano in metro. I fatti in questione risalgono al 2019. Tra gli indagati c'è anche il presidente Andrea Rossi e l'amministratore Carlaberto Guglielminotti di "Engie Eps" che si occupano del captatore di brodo sulle motrici della linea 2 della linea verde. A questi viene contestato il reato di lesioni colpose ma non quello di disastro ferroviario: la specifica tipologia delle frenatura indebite, a causa di malfunzionamento dei sistemi di sicurezza, ha sicuramente determinato un certo rischio di lesioni più o meno gravi per i passeggeri, ma non si è mai determinato un rischio di collisione fra i treni o di altri incidenti riconducibili al concetto di ‘disastro ferroviario'".

Anomalie già registrate nel 2011

Secondo gli inquirenti le frenate brusche sono legati – come riporta il Corriere della Sera – a difetti di comunicazione tra i sistemi di bordo e i sistemi di terra. Tutte anomalie che Atm aveva già riscontrato nel 2011 tanto da chiedere l'intervento di Alstom per poi sollecitarla anche nel 2017 e nel 2018. I lavori di messa in sicurezza sono arrivati in modo deciso però solo dopo gli incidenti del 2019 che aveva portato a contusioni e talvolta a fratture di alcuni passeggeri: "Alstom è intervenuta su sistemi di informazione mentre Atm a livello meccanico su ogni treno riducendo della metà la prestazione frenante dei pattini comandati da frenature generate dal sistema di segnalamento, e lasciando invece inalterate le prestazioni delle frenature comandate dal macchinista".

Tra le cause anche l'errore umano

Sulle frenate della linea verde delle metro le cause sono da cercare altrove: le frenature indebite, come spiega la perizia, sono tutte dipese da anomalie nel sistema di segnalamento discontinuo. Ovvero quel sistema che blocca il treno solo se ne trova un altro sulle rotaie. Tutta colpa di un cortocircuito della scheda elettronica interna al captatore di bordo. Altre tipi di frenate brusche sono riconducibili all'errore umano. Ora si sono chiuse le indagini e i tre indagati se andranno a processo dovranno rispondere di lesioni aggravate.

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