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Ragazze morte nei campi di mais, si è costituito il 21enne ricercato: era con loro quella notte

Il ragazzo di 21 anni ricercato dagli inquirenti perché presente insieme a Sara e Hanan (e ad altri) la notte in cui sono state investite da un trattore nei campi di mais di San Giuliano Milanese, si è costituito. I carabinieri erano sulle sue tracce dopo l’interrogatorio del primo fermato, un suo concittadino marocchino di 35 anni.
A cura di Filippo M. Capra
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Le vittime, Sara El Jaafari e Hanan Nekhla
Le vittime, Sara El Jaafari e Hanan Nekhla

Uno dei ricercati dopo la morte di Sara e Hanan, le donne travolte da un trattore nei campi di mais di San Giuliano Milanese, si è costituito ai militari dell'Arma. Il 21enne, un cittadino marocchino su cui pendeva un'ordinanza di custodia cautelare per fatti precedenti alla morte delle due, si è presentato spontaneamente in caserma. Le ricerche nei suoi confronti erano scattate dopo l'interrogatorio del connazionale 35enne che, in Procura a Lodi, aveva riferito la presenza di altre cinque persone nei campi oltre a Sara e Hanan. Come riportato dall'Ansa, il 21enne è stato trasferito al carcere di San Vittore e sarà interrogato dal pubblico ministero Sara Aragno nei prossimi giorni.

Sara e Hanan travolte e uccise mentre dormivano

Nel frattempo gli inquirenti hanno accertato che le due donne sono state uccise mentre dormivano. Inoltre, sarebbe stata definitivamente verificata la pista che porta all'uso di droga da parte non solo delle due vittime ma di tutti i presenti. Nel campo di mais dove sono state trovate cadaveri, Sara, Hanan e gli altri cinque hanno abusato di alcol e droga lungo tutta la notte. Secondo quanto riportato dal Corriere della sera, prima di arrivare nel campo, le due ragazze si sarebbero fermate in una casa dove si trovavano tre persone. Lì, stando a delle ipotesi da verificare, potrebbero essersi consumati degli abusi. Poi, una volta lasciata la casa, il gruppo di persone si sarebbe recato ad un baracchino per comprare da mangiare. Alcune testimonianze citate dal quotidiano di via Solferino raccontano della presenza degli uomini, irregolari sul territorio italiano, posti sui sedili posteriori per cercare di evitare eventuali controlli da parte delle forze dell'ordine.

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