Qualcuno potrebbe aver aiutato De Maria, aperto un fascicolo per favoreggiamento: si indaga sui mesi all’Hotel Berna

Dopo il fascicolo per omicidio per indagare sulla morte di Chamila Wijesuriya, la 50enne trovata senza vita lo scorso 11 maggio al Parco Nord di Milano con diversi tagli alla gola e ai polsi, secondo quanto appreso da Fanpage.it, il pm Francesco De Tommasi avrebbe aperto un secondo fascicolo per favoreggiamento a carico di ignoti per verificare se qualcuno abbia aiutato Emanuele De Maria nella fuga dopo la morte della donna e l'accoltellamento del collega Hani Nasr davanti all'Hotel Berna dove entrambi lavoravano.
Il primo atto eseguito dal pubblico ministero è stata quello di richiedere l'acquisizione di tutta la documentazione che riguarda De Maria al quale, dal novembre del 2023, era stato concesso un permesso di lavoro diurno come receptionist dell’Hotel Berna di via Napo Torriani (Milano). Stando a quanto emerso dai report sul detenuto, non ci sarebbero anomalie nel comportamento e nella condotta del 35enne tanto che qualche mese fa l'albergo gli avrebbe proposto un contratto full time a tempo indeterminato. Per questo, i giudici del Tribunale di Sorveglianza di Milano che due anni fa hanno avevano concesso il permesso di lavoro a De Maria, recluso nel carcere di Bollate per l'omicidio di una 23enne nel 2017, hanno parlato della vicenda come di un "evento imprevedibile" che non poteva "lasciar presagire l'imprevedibile e drammatico esito", perché De Maria era "una persona totalmente equilibrata, senza scompensi psichici". Ai magistrati milanesi intanto è, però, arrivata la richiesta del ministro Nordio, che ha avviato attività ispettiva, di atti e di una relazione sul caso.
L'intento della Procura di Milano è quello di capire se nell’ultimo anno e mezzo trascorso all'Hotel Berna qualcuno abbia notato qualcosa fuori posto, qualsiasi comportamento diverso dal ritratto del detenuto modello tratteggiato nelle relazioni del carcere. Anche perché, stando a quanto emerso dalla relazioni, De Maria si sarebbe "costruito anche delle relazioni affettive in ambito lavorativo".
Su questi presupposti, nei prossimi giorni gli inquirenti sentiranno i colleghi del detenuto, in particolare una donna che sembra abbia qualcosa da riferire su De Maria, con l'obiettivo di accertare tutte le responsabilità del caso e capire, dunque, se fosse possibile prevedere, in qualche modo, l'esito tragico della vicenda che ha portato alla morte di Chamila Wijesuriya e al suicidio dal Duomo del 35enne.