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Presunte tangenti all’ospedale di Cremona, assolto Roberto Formigoni

Il tribunale di Cremona ha assolto Roberto Formigoni dall’accusa di corruzione per la vicenda delle presunte tangenti all’ospedale di Cremona per l’acquisto di un macchinario medico. Assolti anche l’ex direttore generale della Sanità lombarda Carlo Lucchina e l’ex direttore generale dell’ospedale, Simona Mariani. Formigoni si trova dallo scorso luglio ai domiciliari, dove sta scontando una condanna definitiva per corruzione per la vicenda Maugeri-San Raffaele.
A cura di Francesco Loiacono
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Roberto Formigoni, l'ex governatore della Lombardia, è stato assolto dal tribunale di Cremona per la vicenda delle presunte tangenti all'ospedale di Cremona. La vicenda al centro del processo risaliva al biennio 2011-2012 e riguardava un macchinario medico, "Vero", un acceleratore lineare per le terapie oncologiche che secondo le accuse era stato acquistato dall'ospedale di Cremona attraverso una "procedura negoziata senza bando di gara e con invito alla sola Hermex", la ditta produttrice, a un costo superiore a quello pagato dall'ospedale di Como per lo stesso macchinario. Sempre stando alle accuse, in cambio del trattamento preferenziale garantito da Formigoni all'azienda produttrice, l'ex governatore avrebbe ottenuto favori e benefit quantificati in oltre 400mila euro.

Assolti anche altri due imputati

Formigoni, che doveva rispondere di corruzione, è stato però assolto dai giudici. Assolti anche gli altri imputati: l'ex direttore generale dell'assessorato regionale alla Sanità Carlo Lucchina che era accusato di abuso d'ufficio, e l'ex direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Cremona, Simona Mariani, anche lei accusata di corruzione come l'ex governatore. Anche la procura aveva chiesto l'assoluzione per gli imputati.

L'ex governatore ha alle spalle una condanna definitiva per corruzione

Si chiude così per Formigoni un'altra vicenda giudiziaria legata alla lunga stagione al governo di Regione Lombardia. L'ex senatore di Ncd, che oggi ha 73 anni, ha alle spalle una condanna definitiva per corruzione a cinque anni e 10 mesi per la vicenda Maugeri-San Raffaele. Poche settimane fa Formigoni, che ha scontato cinque mesi della condanna in carcere a Bollate e da luglio dello scorso anno si trova ai domiciliari, aveva incassato una "vittoria": la Cassazione aveva infatti respinto il ricorso della procura generale di Milano proprio sulla concessione dei domiciliari, confermando la detenzione domiciliare per l'ex politico.

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