Pestaggio di Cristiano Iovino, le immagini della rissa in discoteca con Fedez: “Una questione di donne”

Sono i fotogrammi delle telecamere di sicurezza della discoteca The Club di Milano che, la notte del 22 aprile 2024 riprendono la rissa tra Fedez e Cristiano Iovino. Poche ore dopo, sotto casa del personal trainer al Portello, da un van nero scenderà un gruppo di persone che lo aggredirà con violenza: tra loro c'è anche lo stesso Fedez (che per la Procura ha solo osservato il pestaggio, senza prendervi parte) con l'ultrà del Milan Christian Rosiello, ora a processo nell'ambito dell'inchiesta della Dda di Milano "Doppia Curva" che ha azzerato i direttivi del tifo organizzato di San Siro.
Nelle immagini degli occhi elettronici del locale di via Moscova si vedono infatti Fedez e Iovino fare separatamente ingresso nel privè, circondati da amici e guardie del corpo dopo una cena appena trascorsa al ristorante La Bullona: con Fedez, appunto, c'è il fedele Rosiello, tra i più attivi della Curva Sud di San Siro, e una ragazza non identificata che per gli inquirenti potrebbe essere Ludovica Di Gresy (estranea alla vicenda), in quel momento vicina al rapper di Rozzano. La rissa esplode ai tavoli della sala vip, e i due vengono presto allontanati dai tanti presenti e dai buttafuori del locale. Quello più agitato, stando alle riprese mostrate in aula ieri nel processo a carico di tre ultras rossoneri indagati nella maxi inchiesta sulle curve milanesi, è il rapper, che viene calmato e scortato fuori ("L'ammazzo, sono di Rozzano", dirà in quei momenti, secondo le testimonianze). Una lite scoppiata per "una questione di donne", secondo quanto riferito dai magistrati. E che non è certo finita tra le mura del The Club.
Pochi istanti dopo, intorno alle 3.10, il rapper Fedez, Christian Rosiello, Riccardo Bonissi e altri soggetti, giunti a bordo di un van Mercedes nero, si recano infatti sotto l'abitazione di Iovino in via Marco Ulpio Traiano per picchiarlo con schiaffi, spinte e calci. "Chiedi scusa…devi chiedere scusa, altrimenti ti ficchiamo una pallottola in testa", sono le parole degli aggressori mentre colpiscono il personal trainer romano, riportate da una testimone. Anche in questo caso la telecamera di sorveglianza dello stabile riprenderà tutta la scena, inchiodando i responsabili.
Cristiano Iovino, immediatamente soccorso dai sanitari del 118 dopo il pestaggio, non sporge però denuncia contro Fedez e il suo gruppo. La pm Michela Benedetta Bordieri chiederà così l‘archiviazione per il musicista in gara a Sanremo 2025, accusato di rissa, percosse e lesioni in concorso: una decisione dovuta al fatto che il personal trainer e il cantante avevano in realtà già raggiunto un accordo transattivo in denaro, con il quale Iovino ha consapevolmente scelto di rinunciare a eventuali azioni giudiziarie.
Cade quindi l'accusa di lesioni (peraltro non refertate in ospedale dopo l'agguato): in questo modo non è possibile procedere perché, appunto, la vittima non ha presentato querela, e il reato non è perseguibile d'ufficio. Senza contare che per la Procura, quella notte, Fedez non avrebbe preso parte attiva al pestaggio ma sarebbe "solo" rimasto a guardare mentre gli altri si accanivano su Iovino: la stessa teoria avanzata dagli avvocati della difesa che, all'interno di una memoria depositata agli atti, avevano sostenuto che dalle immagini delle telecamere di sorveglianza non fosse possibile affermare che il rapper avesse concretamente preso parte alla rissa.