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Parla il sedicenne accoltellato nel quartiere Santa Giulia: “Volevo aiutare il mio amico”

Parla il ragazzo accoltellato in pieno giorno al parco Trapezio (quartiere Santa Giulia): si era messo in mezzo per difendere l’amico aggredito. Adesso è fuori pericolo.
A cura di Francesca Del Boca
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Due fendenti secchi, il primo allo stomaco e il secondo al petto: "L'ho fatto per aiutare il mio amico". Parla dal letto d'ospedale del Policlinico, dove fino a poco fa era ricoverato in terapia intensiva, il quindicenne accoltellato in pieno giorno al parco Trapezio (quartiere Santa Giulia, Milano) mentre passeggiava in compagnia di un amico. Lo stesso amico che è stato minacciato da un coetaneo salvadoregno, ospite di una comunità, per un debito di droga inventato. "Lasciaci in pace", gli avrebbe detto. E poi i due colpi.

La vicenda

Gli inquirenti adesso hanno potuto ricostruire l'intera vicenda, accaduta martedì 17 maggio nei pressi della stazione di Rogoredo. Il quindicenne ferito passeggiava in compagnia di un amico quando all'improvviso è sbucato il coetaneo, spalleggiato da un compagno: "Dammi venti euro", ha preteso il salvadoregno dall'amico del quindicenne. Al suo rifiuto, la rissa tra calci e pugni. E poi le coltellate al ragazzo, che si era messo in mezzo per aiutare. "Che cosa vuoi dal mio amico? Lasciaci in pace". Dopo, si è accasciato a terra sanguinante, ed è stato trasportato d'urgenza al Pronto soccorso con un polmone perforato. 

La caccia all'uomo

L'aggressore è subito fuggito, scappando a casa dai genitori (stupiti di trovarselo davanti, dal momento che da tempo era ospite di una comunità) per cambiarsi gli abiti insanguinati. É servito a poco: i poliziotti del commissariato Mecenate lo hanno individuato poche ore dopo al Parco Ravizza, grazie alle testimonianze degli altri ragazzi presenti che hanno fornito una sua descrizione e indicato i suoi account social e i contenuti di una chat di gruppo. Adesso dovrà rispondere dell'accusa di tentato omicidio.

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