Padre e figlio fuggono in autostrada, arrestati dopo 70 chilometri: in auto attrezzi da scasso

Giravano per le strade di Rovato, in provincia di Brescia, con una Opel Astra grigia intestata a un prestanome e piena di attrezzi da scasso. Quando gli agenti della polizia locale ha provato a bloccarli, hanno speronato l'auto di servizio e si sono dati alla fuga. Padre (40enne) e figlio sono stati arrestati dopo un inseguimento di circa 70 chilometri finito a Cormano, nel Milanese. Entrambi, con alle spalle diversi precedenti per furti e rapine, sono stati processati per direttissima.
L'auto intestata a un prestanome e la fuga lungo l'autostrada A4
È successo tutto nella notte tra martedì e mercoledì 1 marzo. Il sistema di lettura delle targhe aveva messo in allerta una pattuglia della polizia locale, guidata dalla comandante Silvia Contrini: in paese, a Rovato, era entrata una vettura già presente nel terminale perché intestata fittiziamente a un prestanome. Si trattava di una Opel Astra grigia e, appena avvistata, gli agenti si sono messi in azione per bloccarle.
Anziché fermarsi, il conducente, con accanto suo figlio, avrebbe speronato l'auto di servizio per poi darsi alla fuga. Si tratta di due uomini originari dell'est Europa, entrambi residente nella provincia di Milano. Qui è iniziato l'inseguimento: l'Opel ha imboccato l'autostrada sfrecciando per 70 chilometri fino a Cormano. Alla fine, sono stati intercettati dalla polizia locale supportati da quella stradale.
Una volta raggiunti, hanno opposto resistenza ma sono stati arrestati e processati per direttissima. Nell'auto avevano numerosi attrezzi da scasso come seghe a sciabola, trapani a percussione e smerigliatrici.