video suggerito
video suggerito
Omicidio di Giulia Tramontano

Omicidio Giulia Tramontano, Alessandro Impagnatiello confessa: “Avevano scoperto la mia doppia vita”

Nella giornata di ieri, venerdì 2 giugno, si è svolto l’interrogatorio di Alessandro Impagnatiello davanti al giudice per le indagini preliminari di Milano: l’uomo, accusato di aver ucciso la compagna incinta di sette mesi, ha affermato di averlo fatto “perché stressato”.
A cura di Ilaria Quattrone
2.357 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"Ero stressato da quella situazione": è quanto ha confessato Alessandro Impagnatiello, l'uomo di trent'anni che è in carcere con l'accusa di aver ucciso la compagna Giulia Tramontano incinta al settimo mese. Ieri, venerdì 2 giugno, si è svolto l'interrogatorio davanti alla giudice per le indagini preliminari di Milano Angela Minerva.

Impagnatiello ha raccontato di essere "stressato da quella situazione" sia perché stava gestendo una doppia vita, ma anche perché alcuni colleghi ne erano venuti a conoscenza.

Video thumbnail

Le parole del trentenne durante l'interrogatorio

Il trentenne ha poi spiegato di non sapere perché ha commesso il delitto: "Non esisteva un reale motivo", ha affermato. La giudice, nell'ordinanza che ha disposto il fermo, ha sostenuto che Impagnatiello ha dimostrato una "assoluta incapacità di sopportare frustrazioni". Ha riconosciuto in lui una capacità manipolativa e sostiene che vedeva in Giulia "un ostacolo" proprio perché incinta di suo figlio.

Immagine

La dimostrazione di queste parole è dato dal fatto che, secondo la giudice, l'uomo è andato subito dopo il fatto dall'altra ragazza per assicurarle che da quel momento avrebbero potuto vivere "la loro relazione senza problemi perché Giulia non c'è più".

La nuova versione dei fatti fornita da Alessandro Impagnatiello

Durante l'interrogatorio l'uomo ha fornito una nuova versione dei fatti: ha spiegato che dopo Giulia è tornata a casa chiedendo spiegazioni sul tradimento, sarebbe iniziato un litigio. Dopodiché i due avrebbero iniziato a cenare e mentre lui mangiava una piadina, la ragazza – che aveva in mano un coltello con cui stava tagliando i pomodori – avrebbe iniziato a riaccendere la discussione sul tradimento e si sarebbe "ferita involontariamente al braccio". Da lì, sarebbe scattata la sua furia.

​La nuova versione però non convince gli investigatori che ritengono che quelle ferite al braccio della 29enne potrebbero essere lesioni da difesa: sarà l'autopsia, che si svolgerà martedì, a far luce su questi dettagli.

Immagine

La decisione del giudice

Davanti alla giudice, che ha escluso l'aggravante della crudeltà e della premeditazione, il trentenne ha detto che l'unica forma di pentimento "è il suicidio". La gip gli riconosce solo le aggravanti del vincolo sentimentale e dei futili motivi. La premeditazione è stata invece esclusa perché le ricerche Internet sarebbero avvenute a "ridosso del delitto". È stato riconosciuto il pericolo di reiterazione del reato sopratutto nei confronti della 23enne con la quale sperava di avere una relazione "e che invece, avendo scoperto la doppia relazione intrattenuta da Impagnatiello, lo aveva allontanato vanificando e quindi frustrando (nuovamente) le sue aspettative".

2.357 CONDIVISIONI
287 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views