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Omicidio don Roberto Malgesini, ridotta la pena per Ridha Mahmoudi: dall’ergastolo a 25 anni

La Corte d’Assise d’appello di Milano ha ridotto la pena per Ridha Mahmoudi dall’ergastolo a 25 anni. Accusato dell’omicidio di don Roberto Malgesini, gli sono state riconosciute le attenuanti generiche.
A cura di Enrico Spaccini
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Don Roberto Malgesini
Don Roberto Malgesini

Aveva ucciso don Roberto Malgesini, il parroco di San Rocco a Como, con 25 coltellate e per questo era stato condannato all'ergastolo. Oggi, 9 novembre, la Corte d'Assise d'appello ha deciso di ridurre la pena per Ridha Mahmoudi a 25 anni di carcere.

L'omicidio in piazza San Roccco

Era il 15 settembre del 2020 quando Mahmoudi, 57enne tunisino, si è presentato sotto casa del 50enne don Malgesini e lo ha ucciso. Erano le 7 di mattina e il parroco stava andando a portare la prima colazione ai senzatetto di Como.

Come si è capito più avanti, anche Mahmoudi era una di quelle persone che don Malgesini aiutava. L'omicidio è stato anche ripreso da alcune telecamere del posto, compreso il momento in cui il 57enne si è allontanato per raggiungere a piedi la caserma per confessare quanto aveva appena fatto.

Sei decreti di espulsione mai eseguiti

Mahmoudi è un immigrato regolare, in quanto sposato con una donna italiana. Nonostante la separazione con la moglie, ha deciso di rimanere comunque in Italia.

Su di lui pesavano anche i sei decreti di espulsione, mai eseguiti. Quella stessa mattina di settembre doveva recarsi a un'udienza davanti al giudice di pace che doveva decidere del suo ritorno in Tunisia.

La perizia psichiatrica

Dopo la prima condanna emessa dalla Corte d'Assise di Como, quando era stato disposto l'ergastolo, i giudici hanno accolto anche l'istanza della difesa di effettuare una perizia psichiatrica.

Perizia che ha stabilito la piena capacità di intendere e di volere di Mahmoudi, per questo venne confermata l'accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione.

Manie di persecuzione e attenuanti generiche

Per il pm di Como, infatti, Mahmoudi era afflitto da manie di persecuzione. Tuttavia, non aveva alcun problema mentale.

Oggi la Corte d'Assise d'appello di Milano ha riconosciuto per lui le attenuanti generiche, riducendogli la pena a 25 anni di reclusione. Le motivazioni arriveranno entro 30 giorni.

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