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Omicidio di Gianna Del Gaudio, la Corte d’Appello vuole un nuovo confronto sul Dna del marito Tizzani

È stata accolta la richiesta della pm Cocucci di effettuare un confronto tra i Ris di Parma e un consulente genetista. Verranno anche riascoltati Tizzani e altri 11 testimoni. Non è stata accolta, invece, la richiesta di acquisire due interviste dell’uomo come prove.
A cura di Enrico Spaccini
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Gianna Del Gaudio con il marito Antonio Tizzani
Gianna Del Gaudio con il marito Antonio Tizzani

Sì a un nuovo confronto delle tracce di Dna di Antonio Tizzani ritrovate sulla lama del taglierino. No all'acquisizione come prova delle due interviste rilasciate dall'imputato alle televisioni nel 2016 e nel 2017. È quanto ha deciso la Corte d'Appello di Brescia nella prima udienza del processo d'appello di Tizzani (oggi assente in aula), il 75enne assolto in primo grado dall'accusa dell'omicidio della moglie Gianna Del Gaudio nella loro casa a Seriate sei anni fa. La prossima udienza si terrà il 10 giugno, e verranno risentiti sia l'imputato che gli 11 testimoni che avevano già parlato in primo grado.

Il confronto tra carabinieri del Ris e il consulente genetista

La questione principale da risolvere è quella del Dna. Quel taglierino, che poi è l'arma del delitto, è l'unico indizio tra le mani dell'accusa. Trovata alcuni giorni dopo quel 27 agosto 2016, sulla sua lama è stata trovata una traccia del Dna di Tizzani. Lui ha sempre disconosciuto quel taglierino e per il giudice Giovanni Petillo avrebbe potuto contaminare l'oggetto dopo averlo ritrovato. Il procuratore generale oggi ha chiesto che i carabinieri del Ris di Parma che avevano svolto l'esame si confrontino con il consulente genetista della difesa Giorgio Portera. Confronto, o contraddittorio, che si svolgerà nella prossima udienza fissata per il 10 giugno. Quel giorno saranno risentiti anche Mario Tizzani, uno dei due figli dell'imputato, la sua compagna Alessandra Manenti e le due ragazze che quella notte dissero di aver sentito un uomo urlare e una di loro la voce flebile di una donna.

La notte del 27 agosto 2016

La procuratrice Laura Cocucci non ha mai creduto alla ricostruzione che Tizzani aveva fornito agli inquirenti. L'omicidio della professoressa in pensione Del Gaudio risale alle 00:35 del 27 agosto 2016. Suo marito, all'epoca dei fatti 68enne, ha chiamato il 112 alle 00:40. "Qualcuno l'ha ammazzata", ripeteva all'operatore del 112 l'ex ferroviere. L'arma usata per uccidere la donna era stata ritrovata alcuni giorni dopo dentro un sacchetto insieme a dei guanti in un giardino di una casa a poche centinaia di metri dalla villetta di piazza Madonna delle Nevi dove era avvenuto l'omicidio. Non molto lontano, quindi, ma nemmeno così vicino da permettere a Tizzani di sbarazzarsene e rincasare nel giro di cinque minuti. Cocucci, tuttavia, sostiene che potesse aver fatto sparire l'arma in un secondo momento.

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