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Olginate, 47enne ucciso a colpi di pistola in strada: “Vendetta dopo una rissa tra i figli”

Voleva vendicare il figlio, finito in ospedale dopo un pestaggio, l’uomo che nella giornata di domenica ha aperto il fuoco in strada a Olginate, uccidendo a colpi di pistola il 47enne Salvatore De Fazio e ferendo il fratello. I carabinieri indagano sull’accaduto e sono sulle tracce del killer. Lo scenario è quello di un regolamento di conti tra famiglie, come ha confermato anche il sindaco che ha commentato: “Per una lite fra ragazzi non può finire in questo modo, altrimenti non si finisce più”.
A cura di Simone Gorla
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Una vendetta consumata a colpi di pistola in mezzo alla strada. È questo il movente su cui si concentrano gli inquirenti per spiegare quanto accaduto nel pomeriggio di domenica 13 settembre a Olginate (Lecco). Una sparatoria in pieno giorno che è costata la vita a Salvatore De Fazio, 47 anni, colpito da tre proiettili e deceduto subito dopo l'arrivo all'ospedale di Lecco. Anche il fratello, che si trovava insieme a lui, è stato colpito, riportando ferite meno gravi.

Apre il fuoco per vendicare il figlio: regolamento di conti dietro la sparatoria di Olginate

Originario di Belcastro (Catanzaro), da anni residente nel Lecchese, De Fazio lascia la moglie e tre figli. E la pista che i carabinieri del comando provinciale di Lecco stanno seguendo in queste ore per rintracciare l'autore dell'agguato, che ha fatto perdere le sue tracce dopo avere esploso i colpi, parte proprio da un episodio che avrebbe coinvolto proprio i figli della vittima. Le notte prima della sparatoria, infatti, in paese si era consumata una rissa tra giovani in cui un 25enne era rimasto ferito, riportando un trauma cranico. Gli investigatori hanno da subito ipotizzato un collegamento tra i due episodi. I figli ventenni della vittima avrebbero aggredito il figlio del presunto omicida, scatenando la vendetta.

Il sindaco: Una lite tra ragazzi non può finire in questo modo

Anche il sindaco di Olginate, Marco Passoni, nella serata di domenica ha parlato della possibilità di un regolamento di conti, condannando il gesto. "Per una lite fra ragazzi non può finire in questo modo, altrimenti non si finisce più", ha dichiarato il primo cittadino del Comune di 7mila. Passoni si è recato sul luogo della sparatoria e ha riferito che "c'era fermento e collera da parte dei parenti delle vittime. A un certo punto gli animi erano troppo caldi".

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