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Olginate, 47enne ucciso a colpi di pistola: il presunto omicida si è costituito

Dopo otto giorni di latitanza si è costituito oggi il presunto omicida della sparatoria in cui domenica 13 settembre ha perso la vita un uomo di 47 anni e rimasto ferito il fratello. Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, i tre si sono dati appuntamento per chiarire una rissa avvenuta la sera precedente tra i loro figli. La lite poi è finita in tragedia.
A cura di Giorgia Venturini
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Si è costituito dopo otto giorni di latitanza Stefano Valsecchi, 54 anni, il presunto omicida della sparatoria di domenica 13 settembre a Olginate (Lecco) che è costata la vita a Salvatore De Fazio, 47 anni, colpito da tre colpi di proiettili: i paramedici del 118 hanno cercato di rianimare l'uomo sul posto. Disperato il trasporto all'ospedale di Lecco dove dopo il ricovero, il 47enne è deceduto. Ferito, ma non in pericolo di vita, invece il fratello Alfredo, 50 anni che è riuscito a rifugiarsi nell'androne di un palazzo. Mentre il presunto assassino si era dato alla fuga. I carabinieri, intervenuti sul posto, si sono messe subito sulle sue tracce. Le ricerche si sono concluse oggi quando il 54enne si è presentato in caserma. Il presunto assassino sarebbe un piccolo imprenditore edile residente a Calolziocorte (Lecco).

La sera precedente la rissa tra i figli

Fin da subito gli inquirenti hanno seguito la pista di una vendetta personale. Secondo una prima ricostruzione, i tre si erano dati appuntamento per una resa di conti su quanto accaduto la sera precedente: il figlio 25enne di Valsecchi era finito in ospedale dopo una rissa con il figlio maggiore di Salvatore De Fazio. La discussione si sarebbe poi conclusa con il 54enne che ha aperto il fuoco contro i De Fazio. Le indagini, coordinate dalla Procura di Lecco, restano ancora aperte: da capire ancora il motivo della rissa tra i giovani figli. Anche il sindaco di Oginate, Marco Passoni, già nella serata di domenica aveva parlato di un regolamento di conti, condannando il gesto: "Per una lite fra ragazzi non può finire in questo modo, altrimenti non si finisce più".

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