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Nuova biblioteca al Memoriale della Shoah, Liliana Segre: “Il muro parla di morti, i libri di vita”

È stata inaugurata nella giornata di ieri, martedì 14 giugno, una biblioteca al Memoriale della Shoah a Milano: il Centro di documentazione ebraica contemporanea ha infatti deciso di trasferire il proprio museo all’interno del Memoriale. Durante l’inaugurazione, era presente anche la senatrice a vita Liliana Segre.
A cura di Ilaria Quattrone
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È stata inaugurata nella giornata di ieri, martedì 14 giugno, una biblioteca al Memoriale della Shoah a Milano: il Centro di documentazione ebraica contemporanea ha infatti deciso di trasferire il proprio museo all'interno del Memoriale. Durante l'inaugurazione, era presente anche la senatrice a vita Liliana Segre: "Il fatto che a un passo da quel muro sia sorta una bellissima biblioteca, secondo me è fantastico perché il muro parla di morte, la biblioteca è vita".

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Sarà il più grande polo della memoria

Quello inaugurato ieri sarà il più grande "polo della memoria" presente in Italia: la Fondazione Cdec conta un patrimonio enorme con 31mila monografie in varie lingue, settecento tesi di laurea e duemila periodici. Nella "biblioteca"- che è grande circa 750 metri quadrati – sono state costruite delle aule didattiche che consentiranno alle classi di poter usufruire dell'archivio. Presente anche un'agorà che permetterà invece di avviare dei dibattiti. Sarà anche consentito ai visitatori di poter lasciare le loro testimonianze o quelle tramandate dalle famiglie attraverso delle registrazioni: "Trovo che sia straordinario che si inauguri una grande bellissima biblioteca a pochi passi da quel muro dove io ho voluto fosse scritta molto grande la parola Indifferenza", continua la senatrice.

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Durante l'inaugurazione è stato presentato anche un cortometraggio – firmato da Ruggero Gabbai – dove è stata raccontata la storia della scoperta del Binario 21 – che si trova sotto alla stazione Centrale di Milano – e dove è stato creato il Memoriale: "Questo luogo è stato il posto dell'avviamento alla morte. Nel trasporto di cui ho fatto parte io, eravamo 605 persone, uomini, donne, vecchi, bambini. Siamo tornati in 20-21, nell'indifferenza generale. Sono rimasti dei nomi, che vedete scorrere sul quel muro".

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