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“Non mi sentivo di diventare mamma”: la verità della ragazza che ha abbandonato il figlio a San Donato

Parla al programma di Italia Uno “Le Iene” la coppia di senzatetto che ha dato in adozione il proprio figlio neonato a San Donato Milanese. “Sarei stata egoista e incosciente a tenere un bambino, non era una cosa cercata. Ce ne siamo accorti troppo tardi”
A cura di Francesca Del Boca
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Un fermo immagine del programma "Le Iene" che ritrae la coppia di senzatetto a San Donato Milanese Sabrina e Michael
Un fermo immagine del programma "Le Iene" che ritrae la coppia di senzatetto a San Donato Milanese Sabrina e Michael

La loro storia aveva fatto il giro d'Italia. È la vicenda di Sabrina, 23 anni, e Michael, 30 anni, da un paesino della Sardegna alla strada che costeggia la metropolitana di San Donato Milanese. E soprattutto del loro figlio nato a dicembre e immediatamente dato via, senza essere riconosciuto dai genitori senzatetto: "Non è possibile fare stare un bambino in queste condizioni", avevano detto i due, accolti dal reparto Maternità di Melegnano (Milano). Una tenda, cartoni e alcuni ombrelli a proteggere il nido della giovane coppia senza più una casa. Oggi parlano davanti alle telecamere de Le Iene, la trasmissione di Italia Uno che li ha raggiunti nel loro giaciglio di fortuna. "Non si può tenere un bambino qui. E io non me la sentivo di diventare mamma".

"Non sono stata egoista e incosciente. Ma la gente mi insulta"

"Io non avevo più il ciclo, all'inizio non mi sono accorta di niente", racconta Sabrina, riportando alla mente il momento in cui ha realizzato di essere incinta. "Poi ha iniziato a crescermi la pancia, sentivo muoversi qualcosa dentro. Mi sono spaventata. Ho pensato: adesso è un casino". Ormai, però, era troppo tardi. "Altrimenti avrei abortito. Non è possibile tenere un bambino così". Il travaglio in pieno inverno, a dicembre, dentro la tenda da clochard. Il parto in ospedale a Melegnano, con l'ambulanza chiamata dai passanti. "L'abbiamo dato via subito. Non riusciamo a vivere neanche noi. E poi io non mi sentivo neanche di fare la mamma, non era una cosa voluta". Una scelta ben precisa, insomma. "Ma la gente ha sempre da ridire sulle scelte degli altri. Io sto male per questo. Mi insultano, mi dicono: fai schifo". Ma lei ha le idee chiare. "Sarei stata un'egoista, e un'incosciente".

Il giaciglio della coppia alla fermata della metropolitana di San Donato Milanese (dalla trasmissione "Le Iene")
Il giaciglio della coppia alla fermata della metropolitana di San Donato Milanese (dalla trasmissione "Le Iene")

Il lavoro all'estero e la pandemia che ha distrutto tutti i sogni

I due raccontano anche le vicissitudini che li hanno portati lì, sull'asfalto, senza un tetto sopra la testa. E allo stesso tempo dentro i palazzi del governo, dal momento che su di loro si è espressa anche la ministra della Famiglia Eugenia Roccella. "È stata tutta colpa del lockdown. Lavoravamo in Germania, come pizzaiolo e come cameriera. Ma con la pandemia abbiamo perso tutto". Nascondendo ai genitori lontani la verità di quelle giornate e quelle nottate passate al freddo, esposti a mille pericoli. "Raccontavamo che ce la stavamo cavando, cercavamo di aggiustare le cose. Non volevamo ammettere di aver sbagliato, volevamo risolvere da soli. È stato uno sbaglio". Adesso, i nuovi documenti e, forse, un lavoro stabile in una pizzeria per Michael. Una nuova vita all'orizzonte?

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