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Muore in un incendio in piazza Duomo a Como: clochard sarà sepolto senza nome dopo mesi di ricerche

Un clochard è morto lo scorso 26 settembre in seguito a un incendio scoppiato in piazza Duomo a Como. Dopo mesi di ricerche, le forze dell’ordine non sono riuscite a rintracciare la figlia e l’uomo sarà sepolto come “persona non nota”.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Sarà sepolto come "persona non nota" il clochard che lo scorso 26 settembre è deceduto in seguito a un incendio scoppiato sulle scale del retro di un palazzo in piazza Duomo a Como. Per volere della pm Antonia Pavan, la Procura firmerà il nulla osta per il funerale che dovrebbe essere celebrato a carico del Comune. Tutti i tentativi di identificare con certezza quell'uomo fatti negli ultimi mesi si sono rivelati vani, nonostante la squadra Mobile comasca abbia chiesto l'interessamento anche dell'Interpol per rintracciare la figlia che si pensava risiedesse in Francia ma che non è mai stata trovata.

L'incendio che ha ucciso il clochard

Il fuoco si era sviluppato intorno alle 9 della mattina del 26 settembre all'interno della rampa delle scale di una palazzina di due piani situata davanti la cattedrale di Santa Maria Assunta. Stando a quanto ricostruito durante i sopralluoghi, l'incendio sarebbe partito da cumuli di carta e cartone che, probabilmente, il clochard usava per allestire il suo rifugio per la notte. Il punto di innesco, infatti, è stato trovato vicino a dove è stato poi ritrovato il corpo senza vita dell'uomo.

L'autopsia effettuata sulla salma aveva confermato che la morte del clochard è stata la conseguenza del fumo inalato durante l'incendio. Il cadavere, però, si era poi incendiato per le fiamme e le gravi ustioni non hanno permesso di estrarre le impronte digitali.

Le ricerche della figlia

Da quel giorno, quindi, sono iniziate le ricerche di elementi che avrebbero potuto portare a un'identificazione certa della vittima di quel rogo. È probabile che l'uomo fosse un clochard francese che spesso girava per Como e che da quella mattina nessuno ha più visto in giro. Poiché, come riporta la Provincia di Como, aveva una protesi a una gamba gli investigatori hanno cercato sue tracce negli ospedali della zona, senza successo.

Inoltre, non era mai stato arrestato e non aveva precedenti penali, almeno in Italia. Non era noto nemmeno alla rete di assistenza della città e non era presente nemmeno delle carte dei Servizi sociali del Comune.

L'ultima possibilità di dare un nome a quell'uomo era rintracciare la figlia che si diceva vivesse in Francia. La squadra Mobile ha chiesto l'interessamento dell'Interpol per poterla trovare. In caso di successo, si sarebbe potuto procedere con il test del Dna per dare attribuzione certa al corpo. Dopo mesi di ricerche, però, la donna non è mai stata trovata.

La Procura ha incaricato la scientifica di inserire il Dna del clochard nelle banche dati, nella speranza che un giorno si possa trovare un elemento con cui compararlo. Intanto, però, arriverà il via libera per la sepoltura di quell'uomo di cui nessuno conosce l'identità.

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