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Muore davanti la sede di Sky, indagati due vigilantes. Il padre della vittima: “Spero ci venga data giustizia”

Il padre di Giovanni Sala, l’uomo di 34 anni che è morto dopo essere stato bloccato da due vigilantes a Milano, ha detto che spera che venga fatta giustizia per il figlio. Le due guardie giurate sono indagate per omicidio colposo.
A cura di Ilaria Quattrone
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Giovanni "Gianni" Sala (foto da Facebook)
Giovanni "Gianni" Sala (foto da Facebook)

Il 20 agosto scorso a Milano è morto Giovanni Sala, un ragazzo di 34 anni. Sulla base di quanto si vede nei video ripresi da alcune telecamere di sorveglianza – mostrati dalla trasmissione Chi l'ha visto? in onda su RaiTre – l’uomo si è avvicinato correndo a petto nudo davanti l'ingresso della sede di Sky, che si trova nel quartiere Rogoredo.

Le immagini della morte di Giovanni Sala

Come è possibile notare da quelle immagini, un vigilante ha provato ad allontanarlo e per farlo lo ha colpito con un pugno. Il ragazzo, nonostante questo, si è avvicinato un’altra volta. In quel caso, dopo avergli dato un altro colpo, la guardia lo ha trascinato via. Gianni Sala è così scappato. Dopo qualche minuto, però è tornato di nuovo davanti all'ingresso. Il vigilante lo ha bloccato nuovamente e lo ha scaraventato a terra.

L’altra guardia giurata gli ha pestato una gamba. Dopo questi nuovi colpi, il 34enne – che domenica scorsa avrebbe compiuto 35 anni – si è seduto a terra e ha iniziato a toccarsi il petto.

I due vigilantes indagati per omicidio colposo

In quei frame, una delle guardie giurate ha immobilizzato l’uomo per almeno sette minuti. Si sono poi accorti che il cuore ha smesso di battere. Dopo circa un'ora dal primo tentativo di ingresso del 34enne, sono arrivati gli operatori sanitari del 118 e le forze dell'ordine. Purtroppo l'uomo era morto: per lui non c'è stato nulla da fare. È stata disposta l'autopsia (i cui risultati arriveranno tra pochi giorni) e i due vigilantes sono stati sospesi dal servizio e indagati per omicidio colposo

Domenica scorsa, il padre ha attaccato una foto del figlio – che aveva una tossicodipendenza – ha acceso un lumino nella zona in cui il 34enne ha perso la vita: "Dobbiamo cercare di farci forza e andare avanti per dargli dignità a mio figlio. Spero che ci venga data giustizia. C’è la giustizia divina. Io non ho visto tutto il video all’inizio, ho visto soltanto il finale. Chi ha visto quel video, si è immaginato che lui volesse fare qualcosa negli studi di Sky. Quando ho rivisto tutto il video, che dura un’ora e qualcosa, ho capito che mio figlio aveva bisogno soltanto di aiuto".

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