40 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Monza, prende a calci e insulta il gestore di un minimarket: “N***o di merda”

Un uomo di 45 anni cittadino del  Bangladesh, gestore di un minimarket di Monza, è stato vittima di un’aggressione razziale. Stando a quanto riferisce la Questura a prenderlo a schiaffi e pugni è stato un altro uomo di 41 anni che ha sfogato la sua rabbia sul 45enne dopo un’accesa discussione con altre persone nel bar accanto. L’aggressore lo ha riempito di insulti fino all’arrivo della polizia. Per lui è scattata la denuncia per violenza privata aggravata da motivi di odio razziale.
A cura di Giorgia Venturini
40 CONDIVISIONI
Immagine

Aggressione razziale ai danni del gestore di un bar in via Foscolo a Monza. Tutto è iniziato da una discussione tra due clienti su una postazione di gioco alla slot machine: ad avere il posto tanto desiderato poi è stato un uomo 41 anni che però, nonostante aver ottenuto ciò che voleva, la sua rabbia non si è placata. Anzi, ha iniziato a rovesciare tavolini e a mettere sottosopra il locale. Fino a uscire e a prendersela con un uomo di 45 anni cittadino del  Bangladesh, nonché gestore di un minimarket poco distante. L'aggressore ha iniziato a prenderlo a schiaffi e calci fino a insultarlo per le sue origini. Più volte davanti a lui ha ripetuto frasi come "n***o di merda". E ancora: è arrivato a minacciare di morte tutta la sua famiglia.

Per l'aggressore è scattata la denuncia

Sul posto così sono intervenute immediatamente le forze dell'ordine. L'uomo davanti agli agenti della Questura di Monza non ha voluto tranquillizzarsi: ha continuato infatti a insultare e a tentare di essere ancora violento. Una volta calmato per lui è scattata la denuncia: dovrà rispondere di violenza privata aggravata da motivi di odio razziale. Ora le forze dell'ordine sono al lavoro per cercare di capire l'esatta dinamica dell'accaduto e per accertarsi che il 41enne non è stato autore anche di altre aggressioni a sfondo razziale.

Operatrice call center a un cliente: "Ritorna con un barcone da dove sei venuto"

Non è l'unico episodio di odio razziale degli ultimi tempi. Lo scorso maggio un'operatrice di un call center a un cliente di una società di luce e gas ha detto: "Se l’Italia non ti piace mettiti su un barcone e tornatene da dove sei venuto". L’azienda ha preso le distanze da quanto accaduto, avviando i controlli del caso e supportando Zain, il ragazzo offeso che ha spiegato tutta la chiamata a Fanpage.it: "Sono in Italia dall'età di 4 anni e episodi di discriminazione accadono molto spesso dall'agenzia immobiliare, nei posti di lavoro e così via. Sono molto dispiaciuto dal fatto che tuttora esistano persone così, che si basano solo su un nome e cognome non italiano per sentirsi in diritto di insultare e discriminare".

40 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views