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Milano, sequestra la titolare di un ristorante e la violenta: arrestato cliente 34enne

Una donna di 45 anni, titolare di un ristorante in zona Porta Venezia a Milano, è stata sequestrata e violentata da un cliente. Lo stupratore, un uomo di 34 anni, è stato fermato dalla polizia con le accuse di violenza sessuale e sequestro di persona: si tratta di un cittadino eritreo che aveva chiesto lo status di rifugiato, connazionale della vittima.
A cura di Francesco Loiacono
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Foto di repertorio
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Notte da incubo per una donna di 45 anni, titolare di un ristorante a Milano. Lo scorso martedì 13 ottobre la ristoratrice è stata sequestrata nel suo locale da un uomo di 34 anni che l'ha poi violentata in un magazzino, minacciandola con un coltello. La drammatica vicenda, riportata dal "Corriere della sera", è avvenuta in un locale in zona Porta Venezia, quartiere centrale di Milano. Il 34enne, un uomo di nazionalità eritrea, si era presentato a tarda sera per per cenare nel locale della 45enne, sua connazionale. Dopo la cena è però rimasto nel ristorante e, quando la donna lo ha invitato a uscire, ha iniziato a molestarla. In un'escalation di violenza il 34enne l'ha minacciata con un coltello e, dopo aver abbassato la saracinesca del ristorante, l'ha poi violentata in un magazzino del locale.

L'uomo non aveva documenti: aveva chiesto lo status di rifugiato

La donna, che l'uomo aveva minacciato dicendole di non rivolgersi alla polizia, ha però trovato il coraggio di denunciarlo al commissariato di Città studi, che ha subito avviato le indagini per rintracciare lo stupratore. Il 34enne è stato individuato e fermato il giorno successivo alla violenza: si tratta di un uomo senza documenti né precedenti, che in passato aveva chiesto lo status di rifugiato in quanto richiedente asilo. Non è uno dei tanti eritrei che frequentano la zona di Porta Venezia, in particolare i giardinetti vicino ai Bastioni: i poliziotti non lo conoscevano, ma grazie a un controllo sono riusciti a risalire a lui come all'autore della violenza. Per il 34enne è così scattato il fermo con le accuse di violenza sessuale e sequestro di persona: un provvedimento che è stato convalidato lo scorso sabato dal pubblico ministero Adriano Scudieri.

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