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Milano Pride: la carica dei 300.000. Sala: “Figli coppie omogenitoriali saranno riconosciuti”

Un corteo enorme ha attraversato oggi Milano con i colori dell’arcobaleno, quelli del riconoscimento dei diritti della comunità Lgbtqi. Non è mancata la polemica politica. Sala contro Fontana: “Errore non concedere il patrocinio da parte della Regione”.
A cura di Redazione Milano
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Oltre 300.000 persone hanno sfilato oggi per il Milano Pride. Un lungo serpentone colorato e rumoroso ha marciato sotto il sole, tra cori, slogan e la musica dei carri. Il più grande Pride oggi in Italia ma non il solo: manifestazioni dell'orgoglio Lgbtqi+ si sono tenute anche a Napoli, Bari, Catania e Sassari, mentre domani sarà la volta di Padova. Un'onda arcobaleno per chiedere più diritti.

"Siamo nel pieno di una mobilitazione che interessa tutto il Paese e che è l'unico argine vero ai venti oscurantisti che ci giungono da Oltreoceano", spiega Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay, tra le realtà promotrici. "Se l'Italia non arretrerà in tema di diritti non è per le promesse di qualche politico, semmai perché le persone che abitano questo Paese non lo permetteranno. – ha aggiunto – La nostra onda è stimolo, rivendicazione ma anche monito per la politica: la retromarcia sui diritti qui non passerà".

Sala contro Fontana: "Sbagliato non concedere patrocinio"

E alla manifestazione milanese di politici ce ne sono tanti, e non mancano le polemiche tra centrodestra e centrosinistra.Sul palco della manifestazione milanese è intervenuto anche il sindaco Giuseppe Sala  "Da ieri abbiamo riattivato il riconoscimento dei figli nati in Italia da coppie omogenitoriali. Con grande gioia ho firmato il provvedimento ieri nel mio ufficio", ha annunciato. Poi ha attaccato il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana per la scelta di non condere il patrocinio: "Ha sbagliato la Regione, non c'è ragione e vorrei dirlo al mio collega, Da Fontana ci dividono tante cose, su altre troviamo la formula per lavorare insieme, ma non deve essere un modo di dire. Il sindaco è il sindaco di tutti e probabilmente anche il governatore deve esserlo di tutti".

De Corato: "Quella Lgbt è una posizione minoritaria".

Tante le reazioni del centrodestra alle parole di Sala. Le più dure forse quelle dell'assessore regionale Riccardo De Corato di Fratelli d'Italia, che ha parlato di "posizioni Lgbt minoriatorie nel Paese". "Sono penosi gli attacchi di Sala
Majorino e Violi a Fontana e alla Regione. Vedere uomini delle istituzioni che attaccano altri uomini delle istituzioni per ragioni propagandistiche è davvero incommentabile", ha aggiunto, stigmatizzando anche la scelta di Sala di partecipare con la fascia tricolore.

Zan al corteo: "Milano all'avanguardia"

Alla manifestazione ha partecipato anche il deputato del PD Alessandro Zan, che ha legato il suo nome al DDL contro la discriminazione di genere che attende ancora di essere approvato dal parlamento dopo la battuta d'arresto di aprile. "Milano si dimostra ancora una volta all'avanguardia, con il sindaco Sala in prima linea per i diritti delle persone perché sa, come sindaco, di rappresentare tutti i cittadini e tutte le cittadine", così Zan.  "Molti altri sindaci non lo fanno -osserva – Ma, ad esempio, è quello che ha fatto anche Matteo Lepore a Bologna, che ha istituito il registro per lo ius scholae, per dare diritti a ragazzi e ragazze che sono italiani, si sentono italiani, parlano italiano e anche il dialetto, ma non sono riconosciuti perché non hanno la cittadinanza. Ringrazio i sindaci, perché mentre il parlamento è molto indietro sull'approvazione di diritti civili, i sindaci dimostrano invece di sentire quello che pulsa nella società e di dare delle risposte".

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