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Milano, multe cancellate in cambio dell’iscrizione al sindacato: inchiesta sulla polizia locale

Sono oltre una decina gli indagati nell’inchiesta “Ghisa scura” che coinvolge la polizia locale di Milano e alcuni dipendenti comunali. L’inchiesta aveva già portato a tre arresti a luglio del 2019: dalle carte emerge il ruolo centrale di un ex “ghisa” e sindacalista, al centro di una rete che offriva favori, come la cancellazione di multe, in cambio dell’iscrizione al sindacato.
A cura di Ilaria Quattrone
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Favori per i trasferimenti e scambio di informazioni e una fitta rete con al centro la figura di un ex vigile urbano e sindacalista. È quanto emerge dalle carte dell'inchiesta "Ghisa scura", venuta a galla nel luglio del 2019 con l'arresto di tre dipendenti – un vigile e due amministrativi – della polizia locale di Milano. L'inchiesta, condotta dal pubblico ministero Carlo Scalas, ha visto un altro vigile arrestato a giugno dello scorso anno e coinvolge in totale una decina di dipendenti comunali, a cui è stata da poco notificato l'avviso di chiusura indagini.

Dalle carte dell'inchiesta, come riporta il quotidiano "Il Corriere della Sera", emerge il ruolo centrale di Mauro C., ex sindacalista Cisl nelle file del corpo della polizia locale di Milano, di cui però non era più effettivo dal 2017. Ci sarebbe stato lui al centro di una fitta rete di favori – dalle raccomandazioni al passaggio di informazioni riservate – che aveva come contropartita, spesso, la richiesta di iscriversi al suo sindacato. Da alcune delle intercettazioni agli atti infatti si legge come, dopo un concorso per la polizia locale – sulla cui correttezza però non sono emersi dubbi – il sindacalista parli in questi termini con un suo collega: "I ragazzi dei vigili sono passati tutti, valli a prendere uno a uno. Sono tutte tessere già pronte", dice l'interlocutore al sindacalista, che risponde: "Devo andarli a recuperare".

Le multe annullate

La capacità di annullare le multe era la principale delle attività del "sistema" scoperto dai carabinieri. La rete messa in piedi dall'ex sindacalista con i suoi complici poteva annullare sanzioni per le forze dell’ordine, per colleghi vigili di Milano e di altre polizia locali e per altri cittadini. Fondamentale, in questo senso, sarebbe la figura di un dirigente dell'area riscossioni della polizia locale che facilitava l'iter delle cancellazioni. Non c'erano però solo le multe cancellate tra i favori che la rete poteva garantire: nell'inchiesta sono confluiti tentativi di influenzare i trasferimenti, aiuti per i concorsi o vie preferenziali per far assumere qualche parente, favori a ditte "amiche". Tutti aspetti che dovranno essere chiariti nell'eventuale processo.

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