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Milano, il Comune congela per sei mesi il pagamento della Tari e di altri canoni e contributi

Niente Tari, né canoni e contributi comunali a Milano per sei mesi. Il Consiglio comunale ha approvato una mozione che “congela” per sei mesi il pagamenti di tasse e contributi direttamente esigibili dal Comune. Un modo per aiutare tutti coloro che si sono trovati in difficoltà durante questo periodo di pandemia.
A cura di Francesco Loiacono
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Il Comune di Milano congela per sei mesi il pagamento della Tari, la tassa sui rifiuti, e degli altri contributi e canoni comunali. È stata infatti approvata, a larghissima maggioranza, una mozione firmata dal capogruppo del Partito democratico, il consigliere Filippo Barberis. Nel testo, collegato alla recente approvazione del bilancio preventivo (avvenuto mercoledì), si dispone il rinvio delle scadenze fiscali direttamente riconducibili al Comune: e dunque saranno congelati fino a fine ottobre gli affitti per immobili e spazi comunali, canoni per concessioni e la Tari. Si dovrà invece regolarmente pagare l'addizionale Irpef e l'Imu, perché in questo caso a decidere è lo Stato.

Stando a quanto riporta il "Corriere della sera", in questo modo Palazzo marino incasserà, con sei mesi di ritardo, circa 250 milioni di euro di entrate. L'obiettivo della mozione, che ha ricevuto l'ok da parte della giunta guidata da Beppe Sala, è chiaro: aiutare tutti coloro che, a causa della pandemia, si sono trovati in difficoltà. Lo chiarisce ulteriormente il consigliere Barberis a Fanpage.it: "Sono interventi concreti che possono dare sollievo a moltissimi cittadini, associazioni, imprese colpite dalla crisi pandemica e si vanno ad aggiungere alle maxi rateizzazioni", ha detto al Corsera. "Continueremo a lavorare su misure come queste per far sentire l’amministrazione vicina e a sostegno di chi è più in difficoltà". E difatti c'è già un altro punto, anch'esso contenuto nella mozione ma che dovrà essere sottoposto a verifica da parte del Governo e della Corte dei conti: prorogare di due anni tutte le concessioni di spazi, aree comunali e gli affitti e rinegoziare le concessioni in scadenza entro quest'anno.

La battaglia per l'approvazione del Bilancio di previsione

Nel frattempo, come già anticipato, nella seduta di mercoledì il Consiglio comunale ha approvato il Bilancio di previsione 2021-2023. L'ostruzionismo delle opposizioni, che avevano presentato più di 100mila emendamenti, è stato superato attraverso un sub emendamento approvato dalla maggioranza che ha confermato tutte le poste inserite nella delibera, rinviando l’emendabilità all’assestamento di Bilancio. Sul Bilancio di previsione vi erano state critiche per via di quanto affermato dai revisori dei conti, che avevano parlato di "stime in entrate troppo ottimistiche". L'opposizione aveva giudicato grave il fatto che il Comune avesse messo in bilancio "presunte entrate che non ci saranno", ma l'assessore al Bilancio Tasca aveva sottolineato le "caratteristiche di straordinarietà" del Bilancio: "Le conseguenze del Covid ci pongono in condizioni che non sono mai state affrontate in passato da Milano".

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