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Migranti evacuati da un centro di accoglienza con un’intossicazione alimentare: “Erano in 8 in camere da 2”

Il centro di accoglienza era stato evacuato dopo che 62 persone erano finite in ospedale per un’intossicazione alimentare. Nelle operazioni di soccorso, la struttura era apparsa in condizioni critiche, con allagamenti e perdite d’acqua interne. Dopo l’evacuazione i tecnici hanno concordato le condizioni per una parziale riapertura.
A cura di Sara Tirrito
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Immagine di repertorio
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È stato riaperto nella serata di martedì 3 ottobre il Centro di accoglimento straordinario (Cas) dell'ex hotel La Rocca, evacuato la notte prima perché in "condizioni fatiscenti". La struttura era stata danneggiata da allagamenti e perdite che avevano portato l'acqua a gocciolare dal controsoffitto della sala mensa fino al piano terra.

In contemporanea, 62 migranti erano stati portati in ospedale a causa di un'intossicazione alimentare. Ora l'edificio è tornato agibile ma il comandante dei Carabinieri e il sindaco di Romano di Lombardia hanno sottolineato l'esigenza di ridurre il numero di migranti che possono alloggiarvi: "L'ex albergo era nato per avere camere con due ospiti, ce ne sono alcune con otto letti", spiega il comandante dei carabinieri della Compagnia di Treviglio, Antonio Stanizzi.

Le condizioni del centro di accoglienza di Romano di Lombardia

Lo stabile era stato convertito in centro di accoglienza lo scorso giugno. Dal pomeriggio di lunedì 2 ottobre erano state osservate perdite d'acqua che si erano espanse fino al controsoffitto della sala mensa. Da qui, gli allagamenti erano arrivati fino al piano terra.

All'inizio la struttura ospitava 30 ospiti ma in poco tempo era arrivata ad accoglierne 160. Al momento dell'emergenza, a viverci erano 135 migranti. "Siamo riusciti a entrare per la prima volta nell'hotel e abbiamo potuto vedere la situazione con i nostri occhi riscontrando le criticità che temevamo – ha detto il comandante dei carabinieri di Treviglio Antonio Stanizzi al Corriere della sera – L'ex albergo era nato per avere camere con due ospiti, ce ne sono alcune con otto letti".

Dopo l'intervento dei soccorritori, le condizioni dello stabile erano sembrate critiche e nella notte del 3 ottobre la struttura era stata sgomberata. I tecnici di Ats e comune hanno fatto sopralluoghi e stabilito le condizioni per riaprire parzialmente la struttura.

Dalla sera di martedì 3 ottobre 99 persone sono state riportate nel centro di accoglienza. Il numero degli ospiti non dovrebbe superare i 112.

L'intossicazione alimentare

Nella notte tra 2 e 3 ottobre, tra ke 23:30 e le 3:45, 62 persone sono state portate ricoverate in ospedale per un'intossicazione alimentare. Hanno iniziato ad accusare malori dopo la cena servita lunedì sera, a base di riso in bianco e wurstel.

"Subito dopo cena abbiamo iniziato ad avere fitte allo stomaco e a sentirci male, uno dopo l'altro" – ha detto uno dei migranti al Corriere della sera. In ospedale presentavano sintomi dell'intossicazione alimentare, nausea, vomito e malessere generico.

Ma in un primo momento non si è escluso che le condizioni della struttura potessero aver contribuito allo stato di malessere.  Da tempo, il sindaco del paese, Sebastian Nicoli, denuncia condizioni "insostenibili".

Anche dopo l'evacuazione, il primo cittadino ha dichiarato: "Se in municipio avessimo ricevuto una richiesta di agibilità per una struttura come ho avuto modo di visionarla, dubito che avrebbe avuto il permesso ".

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