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Medico arrestato per violenza sessuale, Giovanni Sgroi di nuovo a processo: altre 5 denunce

Giovanni Sgroi, ex primario di Treviglio e sindaco di Rivolta d’Adda (Cremona) agli arresti domiciliari per violenza sessuale, affronterà un nuovo processo a Bergamo: presentate 5 nuove denunce a suo carico.
A cura di Giulia Ghirardi
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Giovanni Sgroi (foto da Facebook)
Giovanni Sgroi (foto da Facebook)

Giovanni Sgroi, ex primario di Treviglio e sindaco di Rivolta d'Adda (Cremona), si trova agli arresti domiciliari dallo scorso 23 maggio per violenza sessuale su almeno quattro pazienti. Nel corso delle indagini, coordinate dalla pm Alessia Menegazzo e dall'aggiunta Letizia Mannella, sono emerse altre cinque presunte vittime che, dopo la diffusione della notizia dell'arresto del medico, hanno sporto denuncia per violenze che si sarebbero verificate tra il 2012 e il 2016 nella Bergamasca. Per questo, Sgroi affronterà un nuovo processo che si aprirà a Bergamo il prossimo 17 aprile.

Le indagini e il processo

Le indagini sono iniziate nel 2024, a seguito della denuncia sporta da una delle vittime. La donna ha riferito di aver subito violenza sessuale nel corso di una visita medica in un centro specialistico a Pozzuolo Martesana (Milano) dove Sgroi collaborava in quanto chirurgo specializzato. "Ricordo perfettamente la sua faccia. L’ho sognata per lungo tempo, sembrava che stesse godendo, che fosse eccitato, ho avuto incubi per mesi", ha raccontato la 34enne agli inquirenti. Attraverso altri accertamenti, gli investigatori del nucleo investigativo sono poi riusciti a identificare altre 3 presunte vittime.

Nel corso delle indagini, è stato evidenziato come l'ex primario approcciasse le pazienti secondo un modus operandi prestabilito. Tutte le donne sentite dagli inquirenti avrebbero, infatti, raccontato di un approccio "poco professionale" da parte dell'uomo che avrebbe chiesto loro informazioni sulla loro vita privata e sentimentale. Inoltre, tutte avrebbero riferito di aver subito pratiche "non coerenti" con l’ecografia addominale, di essere state invitate da Sgroi a essere ricontattato su Whatsapp e di essersi sentite "manipolate" e "usate per il soddisfacimento delle pulsioni sessuali del medico". In seguito alle perquisizioni, dal telefono del medico è poi emersa una rubrica con le note abbinate ai numeri di alcune pazienti: "Bellissima mora", "bella bionda", "figlia bellissima", "stupenda mora".

È allora che Sgroi ha parzialmente confessato, pur cercando di attenuare la gravità dei fatti, depositando una consulenza medico-legale in cui avrebbe fatto riferimento a disturbi della personalità per giustificare le molestie alle pazienti. Assistito dagli avvocati Domenico Chindamo e Stefano Toniolo, Sgroi è stato ammesso al rito abbreviato e, al momento, starebbe tentando di risarcire le vittime in vista della prossima udienza fissata il 12 dicembre.

Le nuove denunce

Dopo l'avvio delle indagini, sono emerse 5 nuove denunce di casi che si sarebbero verificati nella Bergamasca tra il 2012 e il 2016. Per questo Sgroi sarà chiamato a comparire davanti al gup Riccardo Moreschi il prossimo 17 aprile. Anche in questo caso l'accusa è quella di violenza sessuale aggravata dall'abuso del proprio ruolo.

In questo nuovo processo, la prima presunta vittima sarebbe una donna di Bellagio, in provincia di Como, che al momento della violenza, a gennaio 2015, aveva 35 anni. Stando a quanto riferito, mentre le faceva un'ecografia addominale Sgroi le avrebbe accarezzato le cosce per poi tentare di baciarla. Un'altra delle presunte vittime – una 48enne di Cassano d'Adda – ha riferito di aver subito lo stesso tipo di molestie durante una visita di controllo all’ospedale di Treviglio. Un altro caso simile, verificatosi nel 2012, si avvia, invece, verso l'archiviazione. Infine, altre due denunce sono state archiviate perché la Procura ha ritenuto non ci fossero sufficienti elementi per sostenere l’accusa nei confronti del chirurgo.

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